Un convegno in Regione per parlare di sicurezza sul lavoro al femminile

Il testo del ddl, redatto in collaborazione con Anmil, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro, integra la normativa vigente ed in particolare la legge 493/99, che prevede un’assicurazione Inail per le casalinghe (tra i 18 ed i 65 anni) in caso di incidenti domestici. Oltre a questo, l’obiettivo della proposta è far riconoscere gli infortuni in ambito lavorativo e nelle malattie professionali, prevedendo una diversa determinazione dell’indennizzo, nonché un’integrazione temporanea di reddito durante l’infortunio, in particolare in presenza di figli di età inferiore ai tre anni.
Il senso di un ddl di questo tipo parte dalla considerazione che promuovere le Pari opportunità significa non solo contrastare le discriminazioni tra generi, ma anche riconoscere che tra uomini e donne ci sono delle differenze: guardando i dati, si vede che con 5,2 infortuni in itinere ogni mille donne occupate l’incidenza femminile è infatti addirittura del 37 per cento più alta di quella maschile.
Da qui la necessità di intervenire sulla legislazione vigente, introducendo alcuni fondamentali elementi volti a garantire maggiori tutele alle donne in caso di infortuni, innanzitutto stabilendo il principio che lo stesso incidente o infortunio ha effetti e conseguenze diverse se la vittima è un uomo o una donna, e introducendo una rendita temporanea integrativa per la lavoratrice infortunata nel caso in cui la donna abbia figli sotto i tre anni. Per gli stessi motivi il documento punta a estendere l'assicurazione obbligatoria Inail per le casalinghe anche alle lavoratrici part-time: i dati Inail riguardanti gli infortuni sul lavoro registrati in Lombardia rivelano che, per le donne, i pericoli maggiori sono quelli che incontrano lungo il tragitto casa-lavoro, durante il quale le difficoltà di conciliazione tra le esigenze della famiglia e quelle del lavoro si manifestano con maggiore evidenza.
A.Pozzi