Non sarebbero 6,1 milioni ma 3,5 i visitatori di Expo. Scoop de Il Fatto che nessuno smentisce
La settimana scorsa era stata la volta dei 500 pullman al giorno in arrivo nei parcheggi semideserti di Expo (sembra siano già partiti appelli a "Chi l'ha visto?" per capire dove siano tutti questi torpedoni che ogni giorno occuperebbero una superficie grande come sei campi di calcio); oggi -17 luglio- uno stringato comunicato ufficiale di Expo spa ufficializza "Alla data del 15 luglio 2015 i biglietti emessi con sigillo fiscale dalla piattaforma ticketing della società ammontano a 9.003.556. Gli ingressi dei primi quindici giorni di luglio sono stati circa 1,3 milioni." |
Se per i pullman si era provato a rispondere alle cifre ufficiali diffuse da ATM su quanti visitatori abbiano raggiunto il sito dell'esposizione in metropolitana, il comunicato odierno prova a rispondere, senza minimamente smentirli, ai numeri da brivido pubblicati il 16 luglio da Il Fatto quotidiano.
Secondo il Fatto, che ha potuto consultare i file degli ingressi giornalieri, gli accessi nei primi due mesi non sarebbero stati 6,1 milioni ma poco più di 4.185.000, cioè il 30% in meno di quanto dichiarato da Expo spa. Se poi si sottraggono gli ingressi di operatori, volontari, giornalisti i visitatori reali scenderebbero a tre milioni e mezzo.
Un'enormità, ovviamente in negativo, che proietta un'ombra scurissima sulla sostenibilità finanziaria della kermesse che, nonostante il gigantesco battage mediatico e il silenzio pressoché assoluto degli organi d'informazione su questi numeri, sembra sempre più lontana dal raggiungere i propri obiettivi, cioè i 24 milioni di visitatori, come dichiarò l'ad di Expo spa un paio di settimane prima dell'inaugurazione dell'Esposizione universale.
E che la situazione sia tutt'altro che rosea lo conferma proprio il comunicato odierno di Expo che ancora una volta sembra, involontario paradosso, smentire il proprio ottimismo: secondo le dichiarazioni dei giorni scorsi il mese di luglio avrebbe dovuto far registrare un ulteriore aumento rispetto ai mesi di maggio e giugno, invece le prime due settimane del mese viaggiano abbondantemente sotto le medie -dichiarate, ma a questo punto assai poco credibili- dei primi due mesi.
Negli uffici di via Rovello, quasi si trattasse di una fatica letteraria piuttosto che un flop potenziale i cui costi ricadranno sulle tasche dei cittadini, spostano la riscossa più in là e assicurano che saranno i mesi di settembre e ottobre complice l'effetto last chance a raddrizzare il legno storto di Expo.
Beniamino Piantieri