Al Monte Stella si battaglia per il progetto di ampliamento sul Giardino dei Giusti
Milano è una città che cambia spesso, e si tratta quasi sempre di trasformazioni sofferte: riqualificazione è una parola che ha molti sensi, spesso non coincidenti tra le intenzioni di chi progetta e le istanze di chi abita, e così ne nascono battaglie giocate a suon di firme, manifestazioni, ricorsi. Al Monte Stella sta succedendo per il progetto di ampliamento del "Giardino dei Giusti di tutto il mondo”, nato nel 2003 su proposta dell'associazione Gariwo, con l’appoggio del Comune e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. |
Nel frattempo, si sono formate due frange di sostenitori da entrambi i lati. L'architetto che ha realizzato il progetto ha spiegato (è riportato sul sito di Gariwo così come la planimetria e alcuni rendering, senza però le ultime modifiche) che "ha immaginato un percorso con diverse tappe, disegnando un ingresso molto ampio ma ben definito e visibile, una serie di “totem” che si snodano lungo il viale principale con frasi che accompagnano il visitatore, diverse tappe in angoli simbolici che conducono al ritrovo finale, uno spiazzo circondato da panche per parlare e ascoltare. Non un semplice monumento, ma un luogo di incontro e di dialogo, di confronto sui nostri valori indennitari". Le modifiche riguardano i portali d’ingresso, considerati troppo imponenti, che sono stati abbassati, accorciati e alleggeriti; il muro centrale in pietra, che richiama i muretti di contenimento del Monte Stella, su cui verranno raccolti i nomi dei Giusti, è stato ridimensionato in altezza e spessore, con l’aggiunta inoltre di nuovi varchi che ne allargano la visione tra le due parti; lo spiazzo con le macerie, come luogo che evoca la traversata del male, considerato inadeguato all’ambiente, è stato lasciato vuoto per ospitare sculture di artisti di pregio "che ricordino il valore del messaggio che si respira in questo luogo e che l’arte racconta meglio di ogni altra espressione. Ci è stato ricordato che l’arch. Bottoni aveva in mente di istallare delle sculture sulla “Montagnetta” e abbiamo accolto molto volentieri questo suggerimento". Per quanto riguarda il problema della sicurezza e del degrado sono previsti i punti luce a basso consumo (led) incastonati nella struttura nei suoi vari punti in modo che tutta l’area sia illuminata anche nelle ore notturne e non ci siano zone d’ombra.
Ma il coordinamento dei comitati non sembra soddisfatto: oggi si è tenuta una conferenza stampa in cui è stato chiesto che il progetto approvato sia reso pubblico, e sono state comunicate le prossime iniziative per tutelare il Parco del Monte Stella e l'attuale Giardino dei Giusti: oltre alla prosecuzione della raccolta firme (ora a 2500), è previsto per martedì 7 luglio un ritrovo in via Cimabue, prima manifestazione ufficiale per la tutela del Monte Stella. Non solo, l'idea è di attivare uno studio legale per accedere agli atti dell'intero iter procedurale relativo alla concessione e alla progettazione della riqualificazione del Giardino. I promotori sono diversi comitati della città, Comitato Proteggiamo il Monte Stella, Abitanti amici di QT8, Abitanti Bonola, Associazione Vivi e progetta un'altra Milano, comitato QT8, Enrico Fedrighini presidente Commissione ambiente CdZ8.
L'Associazione Gariwo ha dal canto suo precisato che "Dal 2012, con l’istituzione della Giornata Europea dei Giusti, il Monte Stella ha assunto una dimensione internazionale che fa di Milano la capitale morale per tutti coloro che credono nella forza del Bene e il progetto presentato dall’arch. Stefano Valabrega mira a consolidare questa identità attraverso una migliore definizione della struttura del Giardino per farne uno spazio in cui questa memoria vive e dialoga con forza con chi lo visita, mentre allo stato attuale si attraversa un luogo molto speciale senza quasi rendersene conto". A sostenere il progetto numerosi cittadini tra cui Liliana Segre, Don Gino Rigoldi, Andrée Ruth Shammah, Carlo Monguzzi, Salvatore Natoli e molti altri che sono riportati sulle pagine del sito di Gariwo.