Presente e futuro del “giardino condiviso” di via Montello, curato dai cittadini

L'occasione sarà questo sabato 28 settembre, giorno in cui le associazioni che dal 2010 hanno preso in carico lo spazio hanno organizzato un pomeriggio di festa per far vivere il giardino e per riportarlo all'aspetto curato che merita.
Il metodo, come sempre per via Montello, è quello del lavoro volontario e condiviso. Tutti potranno dare una mano alla pulizia e contribuire con un tocco personale all'area verde.
L'associazione “Giardini in transito” ha rinnovato nel marzo di quest'anno l'accordo col Consiglio di Zona 1 per la gestione dell'area verde, ma, essendo la convenzione è a titolo gratuito, le possibilità d'azione per la cura dell'area sono piuttosto limitate. Il problema principale è senza dubbio la recinzione, che ora non garantisce la protezione dell'area e che, anzi, in alcuni punti sembra più simile a quella di un cantiere che non di un giardino. La conseguenza sono le frequenti intrusioni di chi sfrutta il giardino come una sorta di bivacco. I volontari si stanno interessando autonomamente per approntare una recinzione migliore, ma tutte le spese sarebbero ovviamente a loro carico, mentre il Consiglio di Zona non può muoversi finché il piano del parcheggio non sarà stralciato ufficialmente.
L'apertura e la chiusura giornaliera dell'area sono gestiti da volontari, ed anche l'acqua per innaffiare il giardino non è fornita dal Comune. Con gli uffici tecnici del settore Arredo urbano e Verde infatti non si è mai raggiunto un accordo, e l'allacciamento dell'acqua lo fornisce il benzinaio adiacente al parco.
In futuro però si prevedono sviluppi. Se il progetto del parcheggio sarà cancellato definitivamente, la serra Ingegnoli ha già espresso l'interesse a riportare in zona una propria sede, che potrebbe trovare spazio proprio in una parte dell'attuale giardino condiviso lasciando comunque la gestione del parco all'associazione che lo ha curato finora.
Sull'area ora occupata dal distributore di benzina, tra via Montello e i Bastioni di Porta Volta, dovrebbe invece sorgere l'edificio gemello di quello che ospiterà la Fondazione Feltrinelli, già in costruzione lungo viale Pasubio. Tutto questo comunque dopo il 2015, e con fondi che dovrà trovare Palazzo Marino.
Intanto, dopo la giornata di pulizia di questo sabato, il 19 ottobre il giardino di via Montello sarà intitolato a Lea Garofalo, la donna testimone di giustizia uccisa dalla 'ndrangheta a Milano il 24 novembre 2009. Una scelta simbolica voluta dall'associazione Libera, per porre un riconoscimento dei cittadini proprio di fronte allo stabile di via Montello 6, per anni 'fortino' della 'ndrangheta.
Claudio Urbano