Il Consiglio di Stato respinge il ricorso sulla sospensiva dei lavori in via Mac Mahon
L'ultima notizia riguardava la sentenza del Tar lombardo, che lo scorso 24 ottobre si era pronunciato sfavorevolmente sul sospensiva dei lavori richiesta dal Comitato Civico Tutela Olmi via Mac Mahon, dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente - AIDAA e dall'Associazione 5 stelle per la Legalità. La questione è ormai piuttosto nota anche al di fuori della zona interessata, poiché quella per gli olmi di via Mac Mahon è una delle battaglie più combattute dai residenti negli ultimi mesi: lo scorso 21 ottobre il Comune di Milano ha presentato, dopo un iter che ha compreso discussioni, rifacimenti e proteste, il progetto definitivo dell’intervento su Mac Mahon, presentandolo come un “vero esempio di progettazione partecipata tra Comune, ATM e Consiglio di zona 8” e sottolineando che le varie opzioni di intervento sono state sempre condivise con i cittadini interessati. |
Lo scorso autunno il Consiglio di Zona 8 emana una delibera che indica le nuove linee guida, sulla base delle quali il Comune incarica Atm di redigere il progetto che è stato poi adottato in sostituzione di quello precedente, prevedendo l’utilizzo di soluzioni tecniche meno invasive, per diminuire l’ingombro delle rotaie e minimizzare l’impatto delle strutture tranviarie sulle radici delle alberature, ovvero i 180 olmi che costeggiano su entrambi i lati il viale.
La critica che viene fatta al progetto è che nonostante la promessa (fatta da Comune e Atm) di “ridurre al minimo l’impatto dei lavori sui filari alberati esistenti”, di fatto non è possibile sapere quante piante non potranno essere salvate poichè Atm ha bandito e assegnato la gara per i lavori con base d’asta di circa 2 milioni di euro, lasciando a chi si è aggiudicato l’opera il compito di svolgere indagini preliminari sulla stabilità delle piante e sulla base di queste redigere il progetto esecutivo. Quindi, anche se il Comune valuta che circa 35 alberi tra i più belli potrebbero essere abbattuti perchè divenuti instabili dopo l'operazione, il danno potrebbe essere maggiore a scelta dell'impresa appaltatrice.
E qui scatta il ricorso al Tar lombardo che ha poi negato la sospensiva dei lavori giudicando che la mobilità cittadina ha la priorità sul verde urbano. Ma l'ultimo atto è andato in scena sabato 17, quando il Consiglio di Stato ha discusso il ricorso promosso dal Comitato Civico Tutela Olmi via Mac Mahon, dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente - AIDAA e dall'Associazione 5 stelle per la Legalità contro la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia: e la sentenza è sfavorevole per i tre soggetti promotori. I lavori andranno avanti, così come il Comune li ha previsti sulla carta.
"Abbiamo perso le due battaglie" commenta Lorenzo Croce, portavoce del Comitato, "anche se abbiamo vinto quella iniziale: si partiva dal voler tagliare completamente questi alberi e siamo arrivati a un progetto, per così dire, mediano. Nei prossimi giorni il comitato si riunirà nuovamente, di qui in poi faremo tutto ciò che è possibile legalmente fare e valuteremo senza escludere a priori quanto invece si può fare illegalmente".
Per adesso l'ultima parola sulla vicenda degli olmi è quella che prevede l'avanti tutta del progetto del Comune, anche se, come commenta ancora Croce "aver perso non significa avere torto".
A.Pozzi