La denuncia della Commissioni mensa delle scuole milanesi in seguito a un’ispezione a uno dei magazzini di MiRi

Dalla sospensione dell’utilizzo delle vaschette di plastica al piano di interventi per ridurre gli sprechi nelle mense scolastiche, all’introduzione di varianti ai menù tradizionali a favore del fresco e del bio: non tutto però sta andando come dovrebbe.
L’ultima gatta da pelare per la municipalizzata del Comune ha il nome di carne polacca, ma è solo una delle cose che non sono piaciute ai genitori delle commissioni mensa delle scuole milanesi che qualche giorno fa hanno fatto un'ispezione (annunciata) al magazzino di proprietà della «Dompla» utilizzato da Milano Ristorazione a Buccinasco come deposito degli alimenti.
Ne è venuta fuori una lettera alla Presidente di MiRi, dove si dice che “
riteniamo necessario chiedervi dei chiarimenti urgenti poiché abbiamo rilevato contraddizioni con quanto da voi più volte dichiarato come 'nuovo corso' e anche rilevabile all'interno del vostro sito”.
Il nuovo corso a cui si fa riferimento, per riassumerne i contenuti, prevede “l’introduzione di requisiti specifici per la realizzazione delle gare d’appalto ed il reperimento delle materie prime, con un occhio di riguardo alla lotta integrata, filiera corta, km0, biologico e, dunque, alla qualità dei prodotti selezionati”.
Tra i prodotti trovati nel magazzino, carne di bovino proveniente (allevata e macellata) dalla Polonia (categoria A IT 124 ET sottovuoto), prosciutto cotto per le diete con scadenza in data 19/12/2012 (ricordiamo che il prosciutto cotto è stato eliminato dai menù), formaggio Edam proveniente dalla Germania e tre tonnellate di tonno “nonostante il fatto che non faccia più parte del menu condiviso in vigore” e che si tratti “della qualità contestata negli anni passati”.
L’azienda ha risposto che la carne trovata nei depositi non finisce sulle mense dei bambini ma nelle residenze degli anziani, il che non è esattamente quello che uno vorrebbe sentirsi rispondere.
E per quanto riguarda il resto, che il tonno non è stato distribuito e che il formaggio viene utilizzato come previsto dal Contratto di servizio.
I genitori non demordono, e nella stessa lettera in cui denunciano i risultati dell’ispezione, chiedono chiarimenti “sull'iter di gestione dei prodotti contestati che abbiamo visto in giacenza, come l'olio e la passata di pomodoro, e se ciò ha una ricaduta in termini economici per l'azienda”, e anche sul. pane integrale “che apprezziamo, ma dall'etichetta non risulta essere fatto con farine biologiche, che è il requisito che abbiamo sempre chiesto per tutti gli alimenti integrali”.
Senza entrare nel merito del discorso sulla qualità degli approvvigionamenti di materie prime, una cosa si può dire: la coerenza non sembra essere il piatto forte della nuova Milano Ristorazione.
A.Pozzi