In via Ciceri Visconti il Comune va avanti, ma il quartiere (e non solo) non è d'accordo
Al Molise Calvairate, in via Ciceri Visconti, c'è la biblioteca di quartiere: un brutto prefabbricato risalente agli anni '60, che però è un ritrovo per tanti residenti, luogo di scambio e di cultura, presidio contro il degrado sociale e urbano di un quartiere che ha storicamente tante criticità. L'autunno scorso è stato annunciato dalla Giunta un progetto di rifacimento dell'attuale edificio, e si è tornati a parlare dei Contratti di Quartiere, in particolare quello col Molise Calvairate Ponti, che ammonta a 260 milioni di euro di cui oltre 3 milioni per una nuova biblioteca. Così a prima vista parrebbe una buona notizia, ma lo è solo in parte, come è stato evidenziato ieri in commissione Cultura a palazzo Marino, quando il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo ha messo in rilevo alcuni punti critici della questione. |
Ma le riserve arrivano anche dal direttore del settore Biblioteche Stefano Parise: "L'attuale biblioteca di Ciceri Visconti è un bruttissimo prefabbricato degli anni '60, ben venga rifarlo. Le riserve che io ho espresso sul progetto sono state sulle soluzioni e il linguaggio architettonico. Il problema è che nell'economia del contratto di quartiere quei 3 milioni di euro sono vincolati al progetto e non si possono destinare ad altro, altrimenti si perdono".
E su questo si pone un interrogativo lecito: è giusto ricostruire una biblioteca che ha una precisa funzione sociale solo per farla più bella architettonicamente, con quello che implica una ricostruzione simile in termini di tempistiche?
Basilio Rizzo mette sull'attenti: "Non cadiamo nell'errore di dire: visto che i soldi ci sono spendiamoli. Se si va a costruire qualcosa di già superato, bisogna avere coraggio di dire che è meglio non farlo. Altrimenti è uno spreco di risorse pubbliche. Invece bisogna avere rispetto, soprattutto in un periodo di ristrettezze come questo. Se il progetto è già' vecchio non mettiamo neanche un mattone".
Il quartiere chiede che ci sia una riflessione a riguardo, un ripensamento, perché "il progetto adottato è ancora una volta il risultato di un pensare in piccolo" dice la Caffa, chiedendo che "l’attuazione del Contratto di Quartiere Calvairate-Molise dia alla zona e alla città una biblioteca rionale pensata su un orizzonte europeo, mondiale, che il finanziamento deliberato sia utilizzato con il concorso delle migliori risorse di capacità progettuale" e chiedendosi "se il rammendo dev’essere nuova offesa, mediocrità, oppure se dev’essere un prezioso ricamo, come rammendava le nostre cose mia madre, seduta su una sedia in cucina, fino alle due, tre di notte".
Intanto il Comune va avanti e l'assessore Del Corno assicura che "non ci sono risorse sprecate, ma correttamente impegnate per rispondere a un'esigenza del quartiere. La nuova sede sarà migliore della attuale e più rispondente alle esigenze dei cittadini".
Il progetto, presentato a novembre, è stato rivisto negli ultimi 4 mesi in alcune scelte: la biblioteca avrà una area ingresso, una 'piazza', una sala polifunzionale al primo piano e un impianto da open space, che consentirà di modulare gli spazi. "Non sarà la migliore biblioteca possibile" aggiunge Parise "ma rispetto al progetto iniziale, se avremo conferma che le modifiche sono state recepite, è migliorato".
Se i lavori inizieranno si porrà poi il problemi di tutti i servizi sostitutivi.
Per approfondire l'intera questione la presidente della commissione Cultura Paola Bocci ha chiesto la convocazione di un'altra seduta per visionare il progetto e un'audizione dell'assessorato ai Lavori pubblici.
A.Pozzi