A Milano oltre la metà dei nuclei familiari è composto da single

Se le numerose sono ormai un lontano ricordo (31 nuclei familiari hanno 10 componenti, 3 ne hanno 12, 5 famiglie 13 e 2 arrivano a quota 14), anche quelle composte da un numero di membri che va da tre a cinque sono comunque una minoranza: 170.304, ovvero appena il 23,7% dei nuclei familiari.
Tra queste 91.976 sono formate da tre componenti (il 12,8%), 62.776 da quattro (meno del 10% del totale dei nuclei familiari), quelle costitute da cinque membri sono 15.552.
In numeri nella loro apparente staticità indicano le dinamiche di lungo periodo e aiutano a comprendere non solo come sarà formata la società milanese nell'orizzonte prossimo di due, tre decenni, ma anche quali saranno i bisogni e quindi le risorse necessarie -tema quanto mai attuale-per soddisfarli. Le cifre, infatti, non indicano solo un dato quantitativo di una popolazione cittadina che cala costantemente da circa quarant'anni, nonostante l'apporto dei flussi migratori, ma l'aspetto qualitativo della sua composizione.
I milanesi invecchiano sempre più: l'età media è di oltre 46 anni, quasi 50 se si considerano solo i residenti di nazionalità italiana, con una popolazione ultrasessantacinquenne che supera il 25% del totale e ultraottantacinquenne che si attesta quasi al 4%.
Una città costituita attualmente da una minoranza di nuclei familiari (e tra questi ci sono anche quelli costituiti solo da adulti anche se composti da più di due persone) significa un futuro in cui il carico sociale -cioè il rapporto tra popolazione attiva e inattiva- diventerà sempre più pesante, soprattutto se si considera che la popolazione "attiva" (cioè i residenti tra i 15 e i 64 anni) sono calati di circa il 22% nell'ultimo ventennio.