Il rimpasto di Giunta promesso e temuto potrebbe innescare una reazione a catena di rivendicazioni. Tra poco due sostituzioni e il resto, forse, dopo le regionali

Conferma Carlo Fidanza, capogruppo di AN: “Non parlerei di rimpasto. Sarà un’operazione limitata a un paio di figure al massimo.” Confermano da Forza Italia dove hanno anche il problema di sistemare uno scalpitante Giulio Gallera, Capogruppo che non è riuscito a fare il salto verso Montecitorio e che non si accontenterebbe di entrare in Giunta sostituendo Ombretta Colli. Alcune voci, provenienti dal suo stesso partito, danno a rischio anche l’Assessore Maiolo. Mentre la posizione dell’Assessore alla casa, l’UDC Gianni Verga, sarebbe salda.
L’orientamento prevalente sembra proprio quello della cautela poiché qualsiasi aggiustamento nella compagine del governo cittadino che andasse al di là di un intervento molto limitato innescherebbe un effetto domino incontrollabile. Potrebbe aprire una spaccatura nel PDL –che in Consiglio comunale non ha ancora costituito un gruppo unico e che lo farà, forse, solo dopo le Regionali del prossimo autunno, dato l’ormai certo abbandono del Pirellone da parte di Formigoni per occupare una poltrona ministeriale o quella di Presidente del Senato– o far aumentare gli appetiti della Lega. Matteo Salvini, Capogruppo leghista in Consiglio comunale, forte dell’exploit registrato anche a Milano dal Carroccio ha già chiesto una verifica di Giunta. Salvini sa bene che a Palazzo Marino contano gli equilibri usciti dalle amministrative di due anni fa ed è quindi più interessato ad imprimere una svolta nelle politiche della Giunta –soprattutto in materia di sicurezza e contrasto ai nomadi– più che rivendicare una poltrona. Ma se dovesse aprirsi un valzer delle deleghe e degli incarichi da assessore la Lega non starebbe guardare.
Proprio per questo lo scenario più probabile, almeno fino alle prossime elezioni regionali, sarà quello di un paio di sostituzioni che possano essere gestite senza creare traumi e contrasti tra le forze politiche che hanno appena finito di festeggiare la vittoria elettorale.
Beniamino Piantieri