A due mesi dall’introduzione della Ztl, zona Sarpi è più divisa che mai

Dopo la rivolta dei cinesi, dopo le lotte dei residenti italiani per la zona a traffico limitato, dopo il 17 novembre scorso, data in cui la Ztl è finalmente partita, zona Sarpi sembra aver aggiunto problemi ai problemi.
Ognuno è infelice a modo suo: i commercianti sono scontenti e preoccupati, dicono che la Ztl è un flop, che i grossisti non se ne sono andati e che gli artigiani sono stati penalizzati e gli incassi dimezzati. Naturalmente questa è solo la voce di una parte dei commercianti, quelli che fanno capo all’Ales, mentre gli altri, quelli che afferiscono all’Unione del Commercio e a Sarpi Doc, accusano l’Ales di far pendere l’ago della bilancia dalla parte dei cinesi.
Poi ci sono i residenti, e anche loro non sembrano essere molto concordi. Da un lato c’è il fronte riunito nel comitato ViviSarpi, che ha lottato per la pedonalizzazione e attende pazientemente i progressi e l’avvio dei lavori della pedonalizzazione vera e propria.
Dall’altro lato ci sono i residenti che non fanno capo a nessun comitato e a nessuna associazione, e che giudicano la situazione sulla base del proprio personale vissuto: qualcuno è contento che non ci sia più rumore, qualcuno si intristisce perché non c’è più quel fermento e quel movimento che c’erano prima.
Il bilancio dell’amministrazione comunale è ovviamente positivo: a suon di dati, come di consueto, come piace al Vicesindaco. 8mila multe per divieto di accesso, 7.800 contravvenzioni per la sosta irregolare, 540 per infrazioni al codice della strada e 31 ai carrellini dei grossisti, tutto in questi due mesi.
Quindi si va avanti col progetto di isola pedonale definitiva.
E il commercio all’ingrosso, che è poi il motivo principale per cui si è mobilitato tutto? A quanto pare non si è mosso di un millimetro. Anzi secondo qualcuno c’è chi sta aprendo attività nei capannoni di Lacchiarella: in più, però, non ‘in sostituzione di’.
Com’è che il Comune fatica a rendersi conto che c’è qualcosa che non va?
Il quartiere è spaccato, non in due ma in tre, quattro, mille opinioni diverse. L’ingrosso non si è trasferito. Quest’anno il capodanno cinese sarà una celebrazione quasi privata al Pallido perché “mentre la comunità cinese ha sempre partecipato e contribuito alle feste di via, è evidente che non c´è un gradimento per la presenza dei cinesi”. Praticamente una ripicca, e neanche troppo velata.
Si direbbe che le questioni da risolvere in zona Sarpi siano tutt’altro che risolte.
E questo perché, come troppo spesso accade a Milano, cambiano le amministrazioni ma restano le conseguenze sempre più tangibili della mancanza di un progetto complessivo che sappia prescindere dalle singole emergenze.
Antiniska Pozzi