Il Comune presenta il progetto definitivo su via Mac Mahon ma ancora le sorti dell’alberatura non sono chiare

Già perché il problema principale dell’intervento sono i 180 olmi che costeggiano su entrambi i lati il viale, gli stessi per cui fin dal primo annuncio del rifacimento dei binari si costituì un folto comitato di residenti che avevano e hanno lo scopo di “trovare una soluzione condivisa che permetta la salvaguardia dei filari alberati di olmi di Via Mac Mahon ed allo stesso tempo trovare una soluzione che permetta la giusta sicurezza nella viabilità delle linee tranviarie”, ovvero lo stesso duplice scopo dichiarato da Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità e Ambiente, Chiara Bisconti, assessora al Verde e Bruno Rota, presidente di Atm.
Tornando al progetto, in dettaglio è stata diminuita la distanza fra le due vie ferrate, portandola da 1,60 a 1,50 metri; è stata modificata la tipologia di binario utilizzato, scegliendo quello posato su massicciata e riducendo la larghezza standard delle traversine (da 2,30 a 2,10 metri); è stata ridotta l’entità dello scavo, passando da una larghezza di 60 cm a 38 cm (che sarà possibile ridurre ulteriormente a 28 cm nel caso in cui si interferisca con radici affioranti); infine lo scavo verrà eseguito grazie all’aspirazione del terreno, così da evitare ogni danneggiamento meccanico alle radici. “Ridurre al minimo l’impatto dei lavori sui filari alberati esistenti” è quanto promesso dal Comune e da Atm, ma di fatto non è dato ancora sapere quante piante non potranno essere salvate poichè Atm ha bandito e assegnato la gara per i lavori con base d’asta di circa 2 milioni di euro, lasciando a chi si è aggiudicato l’opera il compito di svolgere indagini preliminari sulla stabilità delle piante e sulla base di queste redigere il progetto esecutivo.
Il progetto approvato da azienda e Comune prevede che i lavori comincino entro due mesi e mezzo, e si concludano in 13 mesi.
Ma, nonostante la “progettazione partecipata”, c’è ancora qualcuno che non ci sta: pochi giorni fa si è tenuto un corteo promosso dal Comitato Civico della tutela degli Olmi di via Mac Mahon e dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente: “ATM ed il comune di Milano hanno bandito la gara d'appalto per tagliare le radici e sostituire i binari del trame Il comune valuta che circa 35 alberi tra i più belli potrebbero essere abbattuti perchè divenuti instabili dopo l'operazione, ma il danno potrebbe essere maggiore a scelta dell'impresa appaltatrice”.
Il comitato ha persino proposto una modalità diversa di affrontare la questione, come “estendere le prove georadar preventive a tutti gli alberi più grandi per conoscere le posizioni delle radici, realizzare l'intervento in via sperimentale solo su pochi laberi ed infine decidere se mantenere o modificare il progetto”. Secondo L'architetto Giuseppe Boatti, ad esempio basterebbe sopralzare il livello dei binari di pochi decimetri, mantenendo gli attravesamenti ed evitando il tagli odelle radici.
E poichè queste opzioni non sono state considerate dal Comune, il comitato ha presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) per ottenere la sospensione del progetto. Il portavoce del comitato e presidente di AIDAA Lorenzo Croce ha precisato: “Noi non siamo contro i tram come qualcuno continua da mesi a dire ma siamo perchè tutti sappiano che è possibile correggere il progetto che danneggerebbe un paesaggio urbano creato oltre settantanni fa e che è tutelato quindi dalla legge”. Purtroppo il Tar non la pensa così: la sentenza arrivata nella serata di mercoledì ha respinto la richiesta di sospensiva dei lavori giudicando che la mobilità cittadina ha la priorità sul verde urbano. A fronte di questa decisione il comitato ha deciso di continuare la battaglia: le sorti degli olmi non sono ancora decise.
A.Pozzi