“Abitare a Milano” è sempre più difficile: semideserti i bandi in via Senigallia, Ovada e Civitavecchia, si passa all’edilizia sociale

Ne è seguito un bando per l’assegnazione, al quale hanno risposto pochissime famiglie, col risultato che più della metà degli appartamenti disponibili sono rimasti vuoti: preoccupante evidenza del fatto che, in tempi di crisi, anche pagare un canone moderato (il cui sconto rispetto a quello di mercato è all’incirca tra il 10 e il 20%) è un’utopia per molti.
A 12 anni dalla prima stesura del progetto, “Abitare a Milano 1” non ha ancora assolto alla sua funzione: in via Senigallia, ad esempio (vedi fotogallery), molti appartamenti sono ancora “impacchettati” e l’intero complesso (il cui impatto estetico oltretutto è qualcosa che suscita legittime domande anche in chi non s’intenda di architettura urbana) è semideserto, proprio come il bando comunale per assegnarne gli alloggi. Vale la pena farci un giro e farsi un’idea delle politiche abitative messe in campo negli ultimi anni a Milano, e dei loro tristi esiti.
A.Pozzi