Il Comune stanzia contributi per le famiglie in difficoltà
Inizia oggi la raccolta delle domande degli inquilini di case private morosi incolpevoli che potranno così accedere ai contributi stanziati appositamente dall’Amministrazione comunale, dalla Regione Lombardia e dal Governo: presso gli sportelli dei 9 Consigli di Zona potranno fare richiesta le famiglie che, per la perdita o la drastica riduzione del reddito (Ise fino a 35mila euro o Isee fino a 26mila euro), hanno ricevuto un atto di intimazione di sfratto per morosità (dove il canone d’affitto incide sul reddito per oltre il 30%). |
Il secondo passaggio, dopo la raccolta, è l’elenco dei nominativi ritenuti idonei (i requisiti sono stati stabiliti dalla Regione) che sarà trasmesso alla Prefettura per la graduazione dell’intervento della forza pubblica. Terzo passaggio, la presa in carico dei casi da parte dell’Agenzia sociale della locazione, a cui sono destinati fondi per circa 7 milioni di euro (3,5 dalla Regione, 1,5 dal Comune e 2 dal Governo). Le risorse saranno usate per differenti tipi di intervento a seconda dei singoli casi, sia come contributi agli inquilini sia come fondo di garanzia ai proprietari che ritireranno lo sfratto e stipuleranno un contratto a canone concordato.
L’obiettivo dichiarato è ovviamente quello di evitare lo sfratto, mediando tra inquilino e proprietario.
Tanto per contestualizzare l'impatto della cosa, a Milano gli sfratti per morosità sono triplicati negli ultimi 4 anni e ad oggi rappresentano la quasi totalità dei provvedimenti esecutivi. Un' emergenza abitativa che colpisce in particolare le grandi aree urbane, e che ha determinato una forte pressione sul patrimonio Erp, poiché si è allargata la fascia di famiglie in difficoltà che si è rivolta al pubblico per avere una casa. Il Comune di Milano, attraverso l'Assessorato alla Casa guidato da Daniela Benelli, sta lavorando per sostenere queste situazioni, in particolare attraverso un paziente lavoro di mediazione tra inquilini e proprietari, tutelando entrambi con risorse e misure adeguate.
Le domande potranno essere presentate fino al 30 aprile, con possibilità di prorogare ulteriormente il termine per proseguire nell’attività di raccolta.