Dal 2 al 22 settembre torna il festival che unisce Milano e Torino all'insegna della grande musica
Ha già dieci anni, MITO, e quest'anno li festeggia dal 2 al 22 settembre, a Torino e a Milano come da tradizione: un festival nato da una lunga esperienza torinese, sbarcata a Milano nel 2007 in nome di un gemellaggio culturale che ha voluto portare musica di qualità attraverso teatri, cortili, piazze, espressione di vitalità e simbolico ponte tra due realtà cittadine. Nel corso di questo decennio qualcosa è cambiato, e in particolare l'organizzazione, che nel 2016 è passata alla Fondazione I Pomeriggi Musicali, mentre a Torino è rimasta in capo alla Fondazione per la Cultura Torino (negli anni precedenti, a Milano, era affidata all’Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano). |
In programma le opere di 112 compositori viventi, 3 nuove commissioni, 8 prime esecuzioni assolute, 2 prime per l’Europa e 4 per l’Italia: 160 concerti tra Torino a Milano, che percorrono un millennio di musica. In entrambe le città concerti gratuiti nelle zone meno centrali, appuntamenti speciali dedicati ai più piccoli e due grandi serate in piazza, in cui il pubblico diventa protagonista.
«Nel ripensare MITO SettembreMusica, e volendo dedicare la manifestazione interamente alla musica classica – spiega il direttore artistico Nicola Campogrande – ho tenuto presente due gruppi di ascoltatori: gli habitué e quelli che non hanno mai messo piede in una sala da concerto. Ad entrambi ho voluto proporre qualcosa di inusuale, che rinnovasse il piacere dell’ascolto per chi già frequenta i concerti e, al tempo stesso, abbattesse ogni barriera per chi non è abituato a farlo. Così ho immaginato un festival tematico, nel quale ogni appuntamento è costruito ad hoc e proposto a un pubblico cui si chiede, in alcuni casi, di essere protagonista attivo".
Per il 2016 il tema sarà Padri e figli: con la duplice sfida di offrire al pubblico programmi ed esecuzioni appositamente studiate, se non addirittura commissionate per aderire al tema prescelto, e di coinvolgere tutte le migliori compagini musicali delle due città, in uno scambio che porterà, per esempio, l'orchestra del Regio a suonare alla Scala e viceversa.
"Mi sembra si adatti bene a una manifestazione che ha una lunga storia alle spalle ma si sta aprendo al nuovo" spiega ancora il direttore Campogrande, "E penso che la stessa apertura stia avvenendo all’intero universo della musica classica: amiamo il grande repertorio del passato ma abbiamo voglia di ascoltarlo in modo inedito, fresco, arricchito dalla più bella musica degli autori viventi».
Ognuno dei 160 concerti in programma (80 per ogni città) sarà preceduto da un’introduzione all’ascolto con l’obiettivo di offrire un’esperienza musicale capace di coinvolgere il pubblico offrendogli il piacere di una comprensione più profonda. Saranno quindi Stefano Catucci a Torino, dal 2 settembre al Teatro Regio, e Gaia Varon a Milano, dal giorno successivo alla Scala, a presentare ciascun concerto in cartellone. I due musicologi introdurranno poi tutti i concerti del cartellone e, in alcuni casi, a loro si affiancheranno dei sopratitoli che, sui display normalmente utilizzati per i libretti delle opere, faranno scorrere una vera e propria guida all’ascolto appositamente realizzata per il festival.
La serata d’apertura è affidata alla London Symphony Orchestra e vede protagonista Gianandrea Noseda, recentemente nominato Direttore ospite principale della prestigiosa compagine inglese. Il programma, intitolato Debussy recasted, ruota attorno alla figura del compositore francese, accostando un capolavoro come La mer alla prima esecuzione italiana di cinque dei suoi Préludes per pianoforte, appena trascritti per orchestra dal compositore greco Nikos Christodoulou e alla Seconda Sinfonia di Rachmaninov, nata negli stessi anni.
Una grande attenzione è dedicata poi agli ascoltatori più giovani: lo si capisce fin dal primo appuntamento del cartellone, lo spettacolo intitolato Glimp, in programma il 3 settembre a Milano e il 4 a Torino, appositamente pensato per i bambini tra i 2 e i 4 anni. Creato in Olanda, è pensato per trasportare il giovanissimo pubblico in un mondo astratto e magico, nel quale musica, immagini e tecnologia si fondono insieme. Realizzato dall’Oorkaan Ensemble, lo spettacolo ha vinto due diversi premi agli Young Audience Music Awards 2015: “migliore produzione dell’anno” e “migliore piccolo ensemble”.
Il pubblico di tutte le età sarà invece coinvolto in MITO Open Singing, il 10 settembre a Milano e il giorno successivo a Torino, un evento che mira a coinvolgere il pubblico quale parte attiva della performance, al termine di due giornate nelle quali trenta cori provenienti da tutta Italia, per un totale di oltre mille cantori, si esibiscono in diverse zone del tessuto urbano. Le due città del festival diventeranno in quest’occasione un gigantesco palcoscenico e la sera, rispettivamente in piazza del Duomo e in piazza San Carlo, il pubblico potrà mescolarsi ai musicisti per un canto comune nel quale – grazie alle partiture distribuite gratuitamente – tutti diventeranno cantori, intonando i brani in programma, preannunciati sul nostro sito, sotto la guida del direttore Michael Gohl e con il sostegno del Coro Giovanile Italiano, in veste di “coro-guida” sul palcoscenico.
Il Festival si chiuderà a Torino il 21 e a Milano il 22 settembre con il concerto Jobim o Villa-Lobos? Esiste infatti un particolare gioco di rimandi tra la musica di Villa-Lobos e le canzoni di Jobim, oltre che tra la Spagna di Manuel de Falla e l’Argentina di Astor Piazzolla; la violoncellista francese Ophélie Gaillard, con il suo ensemble e insieme a Toquinho, esploreranno i due mondi musicali e geografici grazie a trascrizioni inedite e curiose.
Tutti gli artisti invitati hanno accettato di preparare programmi originali, nati apposta per il festival e speculari nelle due città (con poche eccezioni). Molta attenzione è rivolta poi a chi abita nelle zone meno centrali di entrambe le città, con un concerto gratuito ogni sera, che in alcuni casi coinvolge gli stessi grandi artisti presenti nelle sale centrali.
Un’ulteriore novità riguarda i prezzi che, per la prima volta, sono gli stessi sia a Torino, sia a Milano, e che rimangono particolarmente contenuti. Tutti i concerti pomeridiani sono proposti a 5 euro, e sempre 5 euro costano tutti i concerti per bambini e ragazzi sotto i quattordici anni. I concerti serali vanno da 10 a 30 euro. Quelli nelle zone non centrali delle città sono gratuiti.
Le città di Torino e Milano hanno congiuntamente deciso di dedicare quest'edizione di MITO a Giorgio Balmas, ideatore di SettembreMusica, nel decimo anniversario della sua scomparsa.