Dopo un anno di accordi mancati, scatta la class action dei genitori

E’ l’ultimo atto dopo un anno di controversie e mancati accordi con l’azienda: centinaia di genitori hanno deciso di dare il via libera al ricorso.
Riunite in assemblea pubblica presso la ex-chiesetta del Parco Trotter, le Commissioni hanno deciso di imboccare questa strada, con due astenuti e nessun contrario, per chiedere che siano rispettati i termini del contratto di servizio che lega il Comune con la Milano Ristorazione spa.
Scattava quindi una Diffida che sottolineava numerosi punti nei quali il contratto veniva costantemente disatteso: dopo diversi mesi e una proposta di conciliazione ignorata (risalente a febbraio), dopo una controproposta di conciliazione arrivata tardivamente, le famiglie hanno deciso per il ricorso alla giustizia amministrativa.
“Proporre un arbitrato della Camera di Commercio, quando siamo quasi in scadenza per ricorrere al T.A.R., e non aver accettato l’offerta di conciliazione proposta dagli stessi genitori qualche mese fa, appare solo una manovra dilatoria” ha commentato la consigliera Patrizia Quartieri.
Milano Ristorazione non rispetta il contratto, e la battaglia per un cibo di qualità nei piatti dei piccoli è ancora tutta da vincere, al di là delle accuse di strumentalizzazione in tempi di elezioni rivolte loro dal presidente di Milano Ristorazione Roberto Predolin.
Tutto è iniziato in tempi non sospetti, e trattasi di richieste più che legittime. A partire appunto dalla qualità del cibo. Verdura congelata invece che fresca, grana padano al posto del parmigiano reggiano, carne tritata invece che a fettine. Ma c’è anche la questione dei centri cottura, che nel tempo sono stati progressivamente chiusi e sostituiti dalla maxi struttura di via Sammartini, con conseguente dilatazione dei tempi di consegna del cibo.
Per questi e altri motivi, quella che può definirsi una vera e propria class action dei genitori, non si ferma qui.
Antiniska Pozzi