A Palazzo Morando fino al 12 febbraio in mostra "Milano, storia di una rinascita"
La storia del Piccolo Teatro, i cui edifici sono entrambi nati, in momenti diversi, come riscatto di un passato che ne legava i luoghi alla legione Ettore Muti e dunque al fascismo. Le mense collettive. Il piano per la difesa del patrimonio monumentale, attivo già nel 19390 grazie a Gino Chierichi. I nuovi quartieri periferici, dall'insediamento IACP Omero al QT8 di Piero Bottoni, nella parte ovest della città. Molte storie, una sola storia, quella di Milano tra il 1943 al 1953, una città che si rialza dopo i bombardamenti e ricostruisce se stessa. Una storia raccontata tramite 170 immagini d'epoca, video, documenti, reperti bellici e oggetti di design, che trovate da domani 10 novembre fino al 12 febbraio prossimo nella bella mostra "Milano, storia di una rinascita" ospitata a Palazzo Morando, terza tappa di un percorso espositivo che ha già visto 'Milano tra le due guerre' (2013) e 'Milano città d'acqua' (2015). |
Il percorso espositivo si apre con i grandi bombardamenti del 1943, quando Milano diviene oggetto di ripetuti attacchi che ne segnano per sempre il profilo. Una mappa con i luoghi colpiti dai raid sarà il fulcro di una narrazione condotta attraverso immagini d’epoca, cimeli e reperti bellici (dalle maschere antigas agli ordigni, fino al paracadute “da bengala” usato per illuminare a giorno la città prima dell'attacco) in grado di restituire la situazione dei diversi quartieri cittadini e i luoghi più rappresentativi colpiti dalle bombe, dal Duomo a Palazzo Reale, passando per il Cenacolo Vinciano. Una pagina dolorosa per Milano, riassunta anche in una sezione video dove accanto ai filmati originali delle incursioni aeree si affianca la testimonianza del trionfale concerto di riapertura della Scala, diretto da Arturo Toscanini nel maggio 1946, a simboleggiare il ritorno alla normalità. L’esposizione prosegue con il racconto di alcuni aspetti della quotidianità in tempo di guerra, ricostruendo la complessità ma anche la ricchezza delle relazioni sociali tessute in un momento difficile e drammatico, passando dal dramma degli sfollati agli episodi di solidarietà vissuti nelle mense collettive, fino alla documentazione di una economia spontanea basata sul mercato nero. Terminato il focus sul periodo bellico, la rassegna accompagna il visitatore alla scoperta degli anni ricchi di fermento ma non meno traumatici della ricostruzione passata, purtroppo, anche attraverso la distruzione di edifici storici e di pregio che, seppure danneggiati solo marginalmente dalle bombe, furono sacrificati alla modernità o alla speculazione. È il caso del vecchio Palazzo Trivulzio, di Palazzo Visconti sul Naviglio, di Palazzo Pertusati Gropallo, del teatro Manzoni di piazza S. Fedele e di molti altri luoghi ormai dimenticati.
I cambiamenti urbanistici corrono in parallelo al mutamento radicale di una società che, uscita da vent’anni di regime e da cinque di guerra, riassapora lentamente la libertà: Milano, progressivamente, torna alla vita. Aprono nuovi negozi e nascono nuove forme d’impiego; i bambini si dilettano con giochi e giocattoli prima sconosciuti e anche gli adulti riscoprono il tempo dello svago. Si apre la stagione delle balere e delle osterie, ritrovi pubblici fondamentali per rinsaldare il senso di appartenenza a una comunità rinnovata.
È sempre una duplice visione quella che accompagna la mostra di Palazzo Morando, che intende testimoniare come una nuova città sia risorta – dal punto di vista architettonico e urbanistico – ma anche come abbia preso forma una cittadinanza nuova: con interessi, sogni e visioni completamente diversi rispetto al passato. E così, mentre sorgono nuovi quartieri, come il QT8, e nuovi edifici inseriti nel contesto del centro cittadino su progetti degli architetti Moretti, Figini, Pollini, Bottoni, Portaluppi e lo studio BBPR, compare in piazza San Babila la prima cabina telefonica installata in Italia, si afferma la grande scuola del design e Palazzo Reale ospita nel 1953 la mostra monografica dedicata a Pablo Picasso con la famosissima esposizione nella distrutta Sala delle Cariatidi di Guernica, capolavoro di denuncia sociale mai più in futuro esposto in Italia.
"Palazzo Morando sempre più riesce a raccontare l'immagine della città, con mostre e attività che donano una grande consapevolezza della storia di Milano, soprattutto quella più recente, una condizione necessaria per poter costruire il futuro" ha dichiarato l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno.
Quest’anno la mostra prosegue anche al di fuori degli spazi del centro storico in due sezioni espositive speciali, realizzate in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Milano, che presentano approfondimenti tematici dedicati a due luoghi periferici della città - Portello / QT8 e Gorla - attraverso pannelli esplicativi e riproduzioni di fotografie esposte in mostra a Palazzo Morando:
• da martedì 29 novembre a sabato 31 dicembre, presso la Biblioteca Accursio (Centro civico, 3° piano - dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 22.45): la riqualificazione dell’area Portello dove sorgevano gli stabilimenti Alfa Romeo e il quartiere QT8 simbolo della ricostruzione e rinascita della città.
Inaugurazione e conferenza: martedì 29 novembre, ore 17.30.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.
• da domenica 27 novembre a venerdì 16 dicembre, presso il Centro Servizi di via Sant’Erembaldo 4 (Parco di Villa Filzi - dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18): il bombardamento del 20 ottobre 1944 alla scuola elementare "Francesco Crispi”. Inaugurazione e conferenza: domenica 27 novembre, ore 15.30. Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.
Info:
www.comune.milano.it/sbm
www.facebook.com/SBM.Milano
Orari:
Martedì - domenica: 10.00-20.00 (la biglietteria chiude un'ora prima)
Giovedì: 10.00 - 22.30 (la biglietteria chiude un'ora prima)