Al giardino Monte Stella quattro nuove targhe: celebrazioni anche a Palazzo Marino giovedì 15 marzo
“Milano è la città dell’accoglienza e della pace. Una città che non ha voltato le spalle ai problemi del mondo ma ha dato ascolto e accoglienza a chi fuggiva da guerre e persecuzioni. Se sei una persona vera, non ti volti dall’altra parte quando un tuo fratello o una tua sorella soffrono. I giusti hanno fatto questo: non si sono voltati dall’altra parte”. Con queste parole il Sindaco, Giuseppe Sala, si è rivolto alla vasta platea di ragazzi che ha partecipato alla prima Giornata dei Giusti dell’Umanità questa mattina nel Giardino dei Giusti del Monte Stella, zona QT8. Nella cerimonia è stata commemorata, con 4 nuove targhe, la memoria di quattro Giusti: Ho Feng Shan, console cinese a Vienna che dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nel 1938, fornì agli ebrei i visti di espatrio permettendo la loro salvezza, Hammo Shero, yazida della regione del Sindjār, che accolse migliaia di fuggiaschi armeni che cercavano rifugio per scampare al genocidio del 1915, Costantino Baratta, muratore e pescatore di Lampedusa che ha accolto e aiutato i profughi sull’isola e salvato una decina di loro durante la strage del 3 ottobre 2013 e Daphne Vloumidi, albergatrice di Lesbo arrestata per aver accompagnato in auto al traghetto per Atene i profughi sbarcati nel 2015. |
Comune di Milano e UCEI), sono intervenuti, dopo i saluti istituzionali del Sindaco e di Ulianova Radice, direttore di Gariwo (Gardens of the Righteous Worldwide), Ho Manli, figlia di Ho Feng Shan, l’Associazione Yazda per Hammo Shero e i Giusti Costantino Baratta e Daphne Vloumidi.
Anche alcune delle più alte cariche dello Stato hanno voluto partecipare inviando dei messaggi. Nel suo, il Presdiente della Repubblica, Sergio Mattarella ha sottolineato come questa sia una “preziosa occasione per approfondire i temi della convivenza e per rafforzare l’impegno comune contro ogni forma di sopraffazione, di violenza sulle persone, di intolleranza, di razzismo. Trasmettere la memoria dei giusti - donne e uomini coraggiosi, che hanno affrontato alti rischi personali per salvare vite umane dalla persecuzione - alle generazioni più giovani è opera di straordinaria importanza, perché, come sappiamo, i germi dell’odio e della discriminazione non sono mai sconfitti una volta per tutti”.