La mostra fotografica promossa da Atm prende le mosse da un’idea valida, ma non riesce a farsi specchio della realtà

In una città come questa, cercare di aprire un dialogo è cosa meritoria, e l’arte, perché no, può essere un veicolo alternativo e complementare ai metodi istituzionali, soprattutto nel momento in cui questi falliscono: ma c’è un elemento fondamentale da cui l’arte paradossalmente non può prescindere, l’onestà. Se non quella dell’opera, quella delle intenzioni. Aprire un dialogo significa essere disposti a vedere, a vedere tutto.
Ma quel tutto, nelle belle foto di Alex Majoli e Lorenzo Pesce, non si vede, proprio perché fanno qualche concessione di troppo all’estetica.