Dalla Fondazione Welfare un aiuto indispensabile per chi vuole ricominciare

“Non siamo un'agenzia di prestito ai privati”, mette subito in chiaro il direttore della fondazione Romano Guerinoni. “Sosteniamo soggetti non bancabili, ma siamo molto selettivi per evitare di dare soldi a chi non è in grado di restituirli”. Il microcredito è insomma una sorta di scommessa sulla persona, che prima di accedere ai fondi deve motivare la propria condizione di difficoltà. “Il caso più frequente è di chi ha perso il lavoro, e magari deve pagare la retta dell'università ai figli”, ha spiegato sempre Guerinoni, che ha lanciato anche un allarme: “sempre più spesso ci troviamo a dover ristrutturare debiti già contratti con altri istituti di credito”. La fondazione, infatti, applica un interesse che è meno della metà di quello imposto dal mercato: per il canale sociale è del 4%, e viene calcolato solo dopo i primi dodici mesi, quando inizia la restituzione della somma erogata. Il lavoro preliminare di conoscenza della situazione permette una selezione dei candidati tale che quasi tutti riescono poi a restituire il prestito. Le donne sono un terzo dei richiedenti, ma in proporzione accedono di più al prestito perché sono più determinate, danno più garanzie rispetto agli uomini, ha spiegato sempre Guerinoni.
E la determinazione ha contraddistinto sicuramente anche chi ha voluto mettersi in proprio. In questo caso, il sostegno della Fondazione Welfare, che può erogare un massimo di 20.000 euro, è utile soprattutto a dare credibilità a chi ha un'idea da mettere in gioco, e può presentarsi alle banche con l'ulteriore garanzia data dalla fondazione. È la possibilità che ha sfruttato Asli Haddas, trentaquattrenne italo-eritrea che in primavera ha aperto il Gogol'Ostello in zona corso Sempione, sempre di più un punto di riferimento anche per la vita del quartiere grazie alle tante iniziative culturali organizzate proprio all'interno della struttura. Ma le opportunità che si sono aperte grazie al microcredito sono le più diverse. Si va da chi ha potuto studiare medicina all'università alle start-up in consulenza per l'internazionalizzazione delle aziende, da chi si è messo in proprio con un'attività di giardinaggio a chi ha creato un sito che racconta le storie di successo delle piccole e medie imprese.
Nei prossimi mesi la fondazione estenderà il suo raggio d'azione, con prestiti d'onore ai giovani selezionati all'Accademia della Scala, ma anche anticipando gli ammortizzatori sociali quando, ad esempio, la cassa integrazione tarda ad arrivare.
Tutto con poco più di due milioni di euro di fondi a disposizione, e con le prime somme prestate che stanno iniziando a rientrare, creando un circolo che si autoalimenta, ha spiegato l'assessore al Lavoro Cristina Tajani. Ma in tanti, ha ricordato Asli, hanno un sogno nel cassetto...
C.Urbano