Prevista e non eccezionale eppure la nevicata dell’Epifania ha bloccato la città mentre Palazzo Marino

Secondo i dati dell’Osservatorio meteorologico Milano-Duomo è stata la sedicesima degli ultimi cento anni, inferiore a quella del 26 gennaio 2006 e non paragonabile in nessun modo a quella del 1985. Inoltre, almeno dal 3 gennaio tutte le previsioni del tempo concordavano nell’annunciare due giornate di neve sulla pianura lombarda e piemontese a partire dal tardo pomeriggio del 5 gennaio. La nevicata, anzi, è arrivata in ritardo: solo nella tarda serata del 5 Milano ha iniziato ad imbiancarsi molto lentamente e con alcune lunghe pause.
Il giorno della Befana il quadro era già abbastanza chiaro, in tutti i sensi, fuorché all’Amministrazione cittadina, che, se tra il 29 e 30 dicembre senza alcun motivo reale aveva fatto spargere tonnellate di sale per le strade, di fronte all’emergenza vera si è sciolta mentre il manto nevoso si accumulava, fortunatamente meno però di quanto previsto.
I primi interventi sono stati messi in campo solo nella tarda mattinata del 7. Alle dieci del mattino camminare in corso Buenos Aires era a dir poco avventuroso, al di là della cerchia filoviaria si poteva assistere a scene degne dei racconti di Jack London. I mezzi pubblici di superficie in tilt: sull’asse Fulvio Testi-Zara tram con i contagocce, autobus bloccati sul ponte della Ghisolfa, un’ora di attesa per gli autobus in via Imbonati.
Nel centro la situazione non era migliore: alle 18,00 –a più di cinque ore dagli ultimi fiocchi– in via della Spiga si camminava su uno spesso manto di neve, andava ancora peggio in via Gesù e via Borgospesso. Solo nel pomeriggio, ormai a nevicata conclusa è arrivato il sale che –secondo le dichiarazioni ufficiali– era stato prestato a Torino; come se le previsioni avessero annunciato neve solo sul Piemonte. Alle 19,00 la circolazione tranviaria era ancora difficoltosa, ad esempio le linee 11 e 7 viaggiavano con pesanti ritardi provocando numerosi disagi.
Eppure per il Comune “Milano ha messo in campo tutte le proprie forze”…assai deboli, però, a guardare la città paralizzata da trenta centimetri di neve.
E.P.