ATM ha chiuso con un prezzo vantaggioso (anche per il Comune) la partita sui nuovi treni

Conclusione positiva, quindi, anche perché proprio la questione soldi (che mancavano) rischiava di far slittare ancora la gara. Problema che aveva portato Rota, l'ultima volta che si era presentato a Palazzo Marino, ad annunciare comunque la gara confidando in una copertura finanziaria da parte del Comune (che detiene il 100% della stessa Atm).
Proprio i milioni necessari per la metropolitana erano il nodo principale della revisione di bilancio, che si sta chiudendo in questi giorni a Palazzo Marino. Nelle scorse settimane, e la tesi non è per niente svanita, si era detto addirittura che le previste cessioni di Sea e Serravalle servissero a finanziare proprio l'acquisto dei treni. L'assessore al Bilancio Bruno Tabacci aveva poi parlato di un prestito ponte che il Comune avrebbe rimborsato il prima possibile. Un'ipotesi che aveva portato al richiamo dei revisori affinché con le prossime alienazioni del patrimonio comunale si coprisse proprio la quota dei treni.
Da quanto emerso nell'ultima Commissione Bilancio risulta invece che il Comune, almeno direttamente, non dovrà pagare di tasca propria i treni, affidando tutto alla sua controllata. I 300 milioni vengono sì iscritti come stock di debito nel bilancio di Palazzo Marino, ma verranno garantiti ad Atm solamente con una fideiussione, mentre sarà la stessa azienda guidata da Bruno Rota ad accendere il mutuo, e a dover provvedere al pagamento.
L'ultima mossa dell'assessore Tabacci ha messo in ulteriore sicurezza le casse comunali, anche se non ha mancato di spiazzare molti, a partire dallo stesso Rota, che in effetti non ha voluto commentare oltre. Il presidente Atm si è solo limitato ad osservare che, rispetto ai 100-150 milioni di investimenti annui sostenuti dalla stessa Atm i soldi che l'azienda dovrà impiegare ogni anno per i nuovi treni, tra i 17 e i 24 milioni di euro, sono un costo più che sopportabile.
Il tema dei soldi da mettere a bilancio per Atm non ha mancato, comunque, di essere oggetto del confronto politico perché il contratto di servizio con Atm è tra le uscite più onerose per il Comune (656 milioni per il 2012.
Sembra però che su chi dovrà aprire i cordoni della borsa non sia proprio detta l'ultima parola. Mentre lunedì il responsabile dei Trasporti, Pierfrancesco Maran, escludeva l'aumento del contratto di servizio, che, precisava, è “pagato rispetto ai chilometri percorsi”, il giorno seguente il collega Tabacci ha riequilibrato la situazione con Atm, lasciando intendere un piccolo sostegno da parte del Comune: sarà infatti Palazzo Marino a indicare nell'assemblea dei soci Atm le modalità di pagamento dei treni, prevedendo anche “un adeguamento del contratto di servizio in relazione al miglioramento della qualità del servizio stesso che deriverà dall'utilizzo dei nuovi treni”.
Claudio Urbano