Perennemente imbrattati da cartelloni e graffiti i palazzi attorno all’Università Statale. Il comune si arrende: è una “lotta impari”

Siamo nel cuore della città, a due passi dal Duomo, tra Via Festa del Perdono, via Bergamini e Largo Francesco Richini.
Proprio di fronte all’Università Statale di Milano, famosa per il valore architettonico e storico, sede fino al secondo dopoguerra dell’ospedale cittadino “Ca’ Granda”.Da un lato il presente, dall’altro il passato, un binomio che mal si concilia quando si traduce nel contrasto tra degrado e patrimonio culturale. Un contrasto che non solo costituisce uno sfregio alla fruibilità di uno dei passaggi più caratteristici della città, ma rappresenta un fardello dispendioso per le casse comunali e per chi nei palazzi imbrattati ci vive.
Qualche spiegazione la fornisce l’Assessore al Decoro Urbano Maurizio Cadeo: “Dall’insediamento del 2007, l’amministrazione ha speso 25 milioni di euro per ripulire i muri e continua a intervenire, ma c’è un limite a tutto. C’è bisogno di collaborazione con i condomini. Abbiamo proposto degli abbonamenti convenienti al servizio di ripulitura a carico dei residenti, come avviene in molte capitali europee, ma la risposta è stata accolta tiepidamente”.
Parallelamente alla nuova campagna di Amsa contro i graffiti promossa dall’Assessorato al Verde, l’Assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli sta pensando ad inserire nel nuovo regolamento edilizio una norma che preveda sgravi fiscali sulle tasse comunali per i condomini che provvedano a tenere pulite le facciate.
La “guerra ai graffitari” tanto cara al vice sindaco Riccardo De Corato sembra d’altra parte non aver prodotto grossi risultati.
“Si fa quel che è possibile ma è una lotta impari- continua l’Assessore Cadeo- Ora abbiamo uno strumento in più rappresentato dalla normativa contenuta nel decreto sicurezza che punisce chi imbratta i muri ma il problema è troppo diffuso per riuscire ad arginarlo”.
Un’ammissione di resa a tutti gli effetti. Il territorio è vasto, argomenta l’Assessore, dunque ingovernabile a 360 gradi.
Ma nemmeno dietro al Duomo, dove giorno e notte transitano decine di addetti alle forze dell’ordine, è possibile tenere sotto controllo la situazione? Forse qualcuno di loro al calar del sole potrebbe spingersi di tanto in tanto nei pressi della Statale in modo da creare un deterrente per i “vandali” della strada.
Nel frattempo l’unica soluzione sembra essere quella di arrangiarsi e pagare di tasca propria la manutenzione dei palazzi presi d’assalto dagli studenti.
E pensare che fu proprio grazie alle donazioni dei cittadini milanesi che fu completato l’edificio della Statale…
G.C.