Cgil Lombardia lancia l’allarme: la crisi si evolve, la produzione e l’occupazione arretrano ancora

Al calo dell’occupazione corrispondono ulteriori ridimensionamenti. Dati di Unioncamere e Confindustria segnalano come nel periodo luglio-settembre 2011 si sia registrato anche nella produttiva Lombardia un calo generale: sulla produzione industriale (+0,1 contro l’8.2% di inizio anno), sugli ordini interni (-0,7) e su quelli esterni (-3,04). A confermare la fosca situazione sono i dati dell’indagine MeglioMilano. Il reddito medio per famiglia è in continua contrazione da circa quattro anni, quasi il 10% dei nuclei familiari vive sotto la soglia di povertà, mentre tra il 2009 e il 2010 ben 2711 imprese hanno chiuso.
La diagnosi della situazione la fa Giacinto Botti, Segretario della Cgil Lombardia: “Quello appena caduto è stato un Governo che si è accanito contro i diritti del lavoro, che ha tagliato i servizi senza fornire risposte adeguate, politiche e risorse nei confronti dei problemi reali del Paese e del mondo delle imprese. Non si può generare ricchezza senza produzione. Tutto questo mentre la crisi, con le sue pesanti conseguenze sull’occupazione e sulle condizioni dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini, continua implacabilmente a farsi sentire”. Per il Segretario il nuovo governo sarà chiamato a dare risposte decise su altri problemi strutturali legati alla crisi e alla ripresa economica: la grande evasione fiscale, la corruzione e le infiltrazioni mafiose nel tessuto economico e sociale. Questioni che, dice Botti, “devono essere affrontate per dare al Paese e alle nuove generazioni un futuro”.
Giulia Cusumano