La Lega sfila, AN s’accoda, un pezzo di Forza Italia aderisce ma non si presenta. Il centrodestra milanese con un occhio guarda a cittadella e l’altro a Roma.

Se, come ci ha detto il Capogruppo di Forza Italia –o comunque si chiami adesso– si tratta, della semplice ricerca di visibilità da parte del Carroccio, il continuo gioco al rialzo da parte della Lega è il termometro della febbre di una maggioranza divisa, nella quale ci si rimpallano ormai accuse roventi, insulti e minacce di querele.
L’ex Casa della libertà seppure tenuta insieme dal collante dell’essere al governo della città procede ormai per ricatti. Dalle “auto blu” agli emendamenti che hanno spostato fondi dalla mobilità alla rottamazione delle caldaie spaccando in tre tronconi Forza Italia, le linee di faglia si estendono all’interno degli stessi partiti. Il prossimo banco di prova è il bilancio, sul quale, quasi fosse la Finanziaria, la lista dei diktat si allunga. Il Sindaco continua a ritenerne possibile l’approvazione entro l’anno, ma è ormai un campo di battaglia. Il voto sull’emendamento che ha tagliato le auto blu, fortissimamente voluto dal Capogruppo leghista, si è trasformato, insulti compresi, in una sorta di pallottoliere per contare gli sgambetti tra le forze della maggioranza e all’interno delle stesse. E proprio su quest’ultima trovata di Salvini si sono coalizzati con assetti inediti tutti i censori degli sprechi pubblici che però sono stati quanto mai distratti quando da Palazzo Marino sono piovuti incarichi di consulenza per una cifra quaranta volte superiore a quella risparmiata con il taglio alle auto di servizio.
I problemi più seri sembrano averli Alleanza nazionale e Forza Italia.
AN, che già ha visto uscire dalle sue fila Barbara Ciabò approdata a La Destra e potrebbe perdere a breve un altro Consigliere in rotta verso gli stessi lidi, ha marciato con la Lega per ribadire di non essere seconda a nessuno sul tema sicurezza. Ma ha dato l’impressione di inseguire.
In FI la fronda contro il Capogruppo Gallera –che aveva stigmatizzato l’iniziativa leghista– ha approfittato della manifestazione di domenica per battere un altro colpo anche se, pur avendo annunciato la partecipazione alla manifestazione del Carroccio, in piazza non si è fatta quasi vedere. Gli azzurri si sono divisi anche sul taglio delle auto di servizio agli Assessori.
Dal canto suo il Sindaco cerca di prendere tempo. Prova a tenere insieme una maggioranza sempre più scollata nella quale l’obiettivo di tutti sembra quello di rendersi visibili e marcare il proprio territorio. Si naviga a vista, in attesa di far passare il bilancio e soprattutto del 31 marzo.
Quel giorno verrà assegnato l’Expo 2015. Se la sede prescelta sarà Milano, i quattordici miliardi di euro di finanziamenti costituiranno uno straordinario volano per lo sviluppo della città ma anche uno straordinario strumento di concertazione per mettere d’accordo il rissoso centrodestra milanese.
Nel caso dovesse vincere la turca Smirne i ricatti di oggi potrebbero diventare paralisi e la rissa guerra aperta, con la prevedibile implosione di una maggioranza che a Milano, guardando la vitalità dello schieramento opposto, sembra comunque costretta a governare.
Ascolta l'intervista a Carlo Fidanza, Capogruppo di AN in Consglio comunale
Ascolta l'intervista a Giulio Gallera, Capogruppo di Forza Italia in Consglio comunale
Beniamino Piantieri