Calano gli infortuni sul lavoro, ma non per gli stranieri

Secondo i dati diffusi pochi giorni fa dall’Inail, nel 2010 gli infortuni sul lavoro in Lombardia sono diminuiti, rispetto all’anno precedente, dello 0,6% (meno che a livello nazionale dove si è registrato un calo dell’1,9%).
Ma c’è un dato che accomuna tutto il territorio lombardo con pochissime eccezioni: l’aumento degli infortuni che colpiscono i lavoratori stranieri. Una crescita del 2,2% nel 2010 in regione, con punte di +8,3% nella provincia di Pavia, +5,4% in quella di Sondrio, +4,9% in quella di Lodi e addirittura +6,2% in quella di Milano.
In termini assoluti significa che nel 2010 in Lombardia si sono registrati 842 infortuni sul lavoro in meno, ma nello stesso periodo tra i lavoratori stranieri gli infortuni sono stati 530 in più. Senza contare ovviamente le centinaia di infortuni di cui sono vittima i clandestini.
Fatte le proporzioni una cifra inquietante e macroscopica che conferma –se mai ce ne fosse bisogno– che sono le occupazioni più pericolose quelle ricoperte dagli immigrati, dato confermato anche dal fatto che le percentuali di lavoratori stranieri vittime di infortuni sul totale di infortunati sono sensibilmente superiori alla percentuale di immigrati sui residenti. Solo a titolo di esempio il 18,9% dei lavoratori che si sono infortunati nel 2010 nella provincia di Milano sono stranieri, la percentuale di stranieri sul totale dei residenti è invece del 14,5%.
Ettore Pareti