L'ultima esondazione potrebbe rimettere in discussione la contestata via d'acquA
"La via d'acqua noi ce l'abbiamo già". La battuta è ormai vecchia e tra l'Isola e Niguarda, lungo l'asse chilometrico di viale Zara e via Fulvio Testi che periodicamente si trasforma in un fiume, viene pronunciata con rabbia o sconsolata amarezza a seconda dei danni subiti e di quante settimane sono passate dall'ultima esondazione. L'ultima piena del Seveso di sabato 15 ottobre è stata forse la più devastante dell'ultimo decennio, ma potrebbe costituire -e non è un semplice gioco di parole- una sorta di spartiacque, non solo per l'ennesima assunzione di impegni da parte di Governo e Regione sulle opere attese da anni e sempre rinviate, quanto per le dichiarazioni del Sindaco Pisapia di un paio di giorni fa |
Come è noto le vie d'acqua su cui si sta attualmente lavorando non solo sono uno degli epicentri delle indagini giudiziarie che riguardano i lavori per l'Esposizione universale e hanno assai poco a che vedere con quelle ipotizzate nel disegno originario di Expo, ma non saranno comunque pronte nemmeno per la fine dell'Esposizione universale.
L'intenzione di Palazzo Marino sarebbe quindi quella di realizzare esclusivamente la parte delle vie d'acqua indispensabile per garantire la messa in sicurezza del sito di Expo e destinare le risorse residue ad accelerare le opere per rendere l'emergenza Seveso un ricordo.
Se non si tratta della trasformazione di due problemi in una soluzione, poco ci manca.
La risposta in questo caso spetta però al Governo "Spero ci possa essere una decisione in tempi rapidi” ha detto il Sindaco.
E. P.