Parte lunedì la 19° edizione del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina

Le due sezioni competitive principali sono Concorsi Finestre sul mondo, aperte ai lungometraggi di fiction e ai documentari di Africa, Asia e America Latina: potremo vedere parecchi film in prima nazionale o europea, come Jerusalema del sudafricano Ralph Ziman, che apre una finestra sulle problematiche del Sudafrica post-apartheid; oAdela, film filippino del regista di culto Adolfo Alix Junior con Anita Linda, una delle più grandi star del cinema nazionale.
La sezione documentari africani registra poi quest’anno un dato importante, e cioè la forte presenza di registe donne, a testimonianza di una vitalità della produzione cinematografica che coinvolge tutta la società. Ancora, tra i numerosi titoli: Sex, gombo et beurre salé, divertente commedia “all’africana” del regista Mahamat Saleh Haroun, eNothing but the truth, opera prima dell’attore sudafricano John Kani (visto in Un’arida stagione bianca).
Le sale del festival sono tutte quelle degli scorsi anni, eccetto l’Arlecchino: dunque il cinema Gnomo, il Palestrina, lo Spazio Oberdan e l’Auditorium San Fedele dove avrà luogo l’inaugurazione il 23 marzo.
Tra le sezioni extra concorso, una retrospettiva sul più importante regista kazako, Darezhan Omirbayev, di cui molti film sono passati nei maggiori festival del mondo ma che ovviamente non sono distribuiti in Italia; e infine una sezione tematica dedicata ad Al Jazeera, l’occhio arabo sul mondo. Un’occasione imperdibile per confrontarsi con l’immagine dell’Occidente che emerge dai media arabi, grazie ad una selezione di programmi televisivi di Al Jazeera che affrontano l’argomento Obama e la politica Usa: talk show, soap opera e reportage che aprono una finestra su un mondo televisivo e mediatico a noi sconosciuto.
E poi ancora numerosissime iniziative a margine: tavole rotonde, incontri coi registi, mostre e molto altro.
Il programma completo sul sito www.festivalcinemaafricano.org
A.P.