I risultati di una ricerca: troppi segnali stradali e la maggior parte da sostituire

Martedì 28 aprile il Centro studi Fondazione 3M ha presentato i risultati della ricerca “Segnaletica e sicurezza stradale a Milano: problemi e proposte”.
Il dossier parla di un incremento nel quinquennio 2002-2006 del 28,6% nel numero di decessi sulle nostre strade. Milano si colloca al secondo posto a livello nazionale nel rapporto incidenti-autoveicoli circolanti (9,14 ogni mille), mentre la Lombardia detiene il primato regionale di incidenti; ben 877 morti solo nel 2006, il 15,4% del totale italiano.
Un vero e proprio bollettino di guerra, che vede coinvolti in prima linea le utenze deboli (pedoni, ciclisti, motociclisti), ma che, complice un deficitario sistema di segnaletica stradale, non risparmia gli autoveicoli.
Non solo gli 82,5 segnali per chilometro quadrato sono decisamente eccessivi (la media nazionale è di 48,2), ma il 79,2% di questi, cita la ricerca, andrebbe sostituito.
Per far questo, naturalmente, servono fondi.
Da qui la proposta di Carlo Montalbetti, consigliere comunale della Lista Ferrante, di investire il 10% dei proventi delle multe in segnaletica: “Sarebbero circa 13 milioni, oggi non credo che si superino i 40mila euro di investimento”, ha dichiarato Montalbetti. “Inoltre sarebbe opportuno istituire una cabina di regia interassessorile: se ad esempio si decide di rifare una strada, si deve già pensare alla segnaletica”.
L’Assessore alla Mobilità Edoardo Croci si difende: “Il Comune ha già avviato un piano della sicurezza stradale: faremo interventi strutturali e interverremo sulla mobilità ciclabile, investiremo 500mila euro per la rimozione degli ostacoli e apriremo un centro per la sicurezza stradale in via Draghi. Il centro di coordinamento con tutti i soggetti coinvolti c’è”.
Dalla teoria ai fatti di solito la strada è lunga. Forse però, grazie alla fatidica scadenza Expo, entro il 2015 gli interventi saranno almeno cominciati.
Giulia Cusumano