Dopo oltre 20 anni tornano riqualificati e valorizzati i due manufatti, testimonianza storica della città
Magari non tutti lo sanno, ma in Piazza Sant'Ambrogio, nei pressi dell'omonima basilica, c’è un monumento dedicato ai milanesi caduti in guerra, il Tempio della Vittoria, costruito fra il 1927 e il 1930 sulla base del progetto di Giovanni Muzio al quale collaborarono gli architetti Gio Ponti e Tommaso Buzzi. Proprio in questi giorni si è concluso il restauro delle due fontane incastonate nella recinzione monumentale del Tempio, noto anche come Sacrario dei Caduti. L’intervento, condotto in accordo con la Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio di Milano, ha riattivato dopo 20 anni il circolo dell’acqua e ha consentito di riportare all’originale splendore i preziosi materiali con cui furono realizzati i bordi dei due manufatti (masselli sagomati di beola venata) nonché i corpi centrali, in pietra metamorfica scura. |
Nel suo complesso, il monumento, che si ispira all'architettura cinquecentesca, è la somma di varie citazioni d'arte funeraria e monumentale, dal mausoleo di Teodorico a Ravenna a La Torre dei Venti ad Atene. Le varie sculture presenti sono un campionario del gusto estetico degli anni '30. L'opera più nota, realizzata da Adolfo Wildt, si trova nella nicchia di fronte all'ingresso e raffigura Sant'Ambrogio. Intorno al nucleo centrale si trova la cripta, sulle cui pareti trovano posto le tavole in bronzo con i nomi di 10mila milanesi caduti durante il conflitto bellico.
Il restauro, realizzato nell’anno del centesimo anniversario della fine della Grande Guerra, ha consentito di valorizzare un’importante testimonianza storica e architettonica di Milano progettata nel 1928 in onore delle Associazioni Combattentistiche alla memoria dei milanesi caduti durante la guerra.