Due idee di sicurezza e di città che hanno sfilato e che non possono incontrarsi

Al di là delle parole d’ordine le due iniziative sono state separate da ben più di due ore, a dimostrare che una parola può essere intesa in modi assai diversi.
La differenza profonda tra le due iniziative poggia su due idee di sicurezza, e in fondo di città, assai diverse.
Chi nel pomeriggio ha costituito la catena umana tra Palazzo Marino e la Prefettura ha voluto richiamare l’attenzione delle Istituzioni locali e nazionali sui fenomeni di degrado, di abbandono, di cattiva gestione degli spazi pubblici che contribuiscono a creare l’habitat dell’illegalità e conseguentemente un senso di insicurezza diffuso.
Chi, invece, ha sfilato da corso Venezia a piazza Argentina ha – altrettanto legittimamente– protestato contro il Governo nazionale, additato come responsabile dell’immigrazione incontrollata, dell’aumento delle criminalità, della carenza di organico delle forze dell’ordine.
Benché i dati dicano espressamente che sia l’immigrazione, sia la criminalità che il numero di poliziotti a Milano registrino una situazione del tutto diversa da quella percepita dai manifestanti chiamati a raccolta dal Sindaco, il clima del corteo serale mostra come l’uso ambiguo del termine sicurezza possa prestarsi a veicolare un po’ di tutto: dal malessere diffuso per una città difficile più che insicura all’equazione immigrato=criminale che seppur mai esplicitata serpeggiava evidente.
Se nella manifestazione del pomeriggio i Comitati hanno presentato alle Istituzioni l’elenco delle cose da fare, la manifestazione serale –complice forse il buio– ha fatto l’elenco delle paure.
Da un lato la sicurezza anzitutto come riqualificazione della città e dei suoi spazi, dall’altro come un mantra recitato per esorcizzare una paura sorda, inoculata ormai da anni nel fragile sistema nervoso di Milano.
Da un lato la città intesa come spazio pubblico nel quale la politica deve intervenire per promuovere la crescita collettiva della comunità, dall’altro la città come somma di individui e interessi che si scopre come comunità nel momento in cui si sente minacciata.
Due idee inconciliabili, quanto legittime, di sicurezza e di città. Impossibile farle marciare sullo stesso percorso, nello stesso momento, per lo stesso obiettivo.
Il Sindaco ne ha scelta una, quella che nove mesi fa la elesse.
Beniamino Piantieri