Mettere al primo posto dei programmi elettorali per le regionali mobilità sostenibile e lotta allo smog

Con eguale puntualità assisteremo ad allarmi, riunioni istituzionali e al consueto diluvio di cifre e tabelle per scoprire ciò che da troppi anni è noto, anzi letalmente evidente: poiché l'inquinamento atmosferico e il particolato fine uccidono.
Da anni gli esperti sostengono che gli strumenti di contrasto vanno progettati e adottati su un'area che bene o male ricalca i confini della Pianura padana.
Negli ultimi quindici anni se è aumentata la coscienza del problema da parte dei cittadini e alcune amministrazioni -tra cui quella di Milano da quasi un anno- sono riuscite ad attuare provvedimenti incisivi, a livello più ampio abbiamo però assistito prima alla minimizzazione, poi ad un susseguirsi di iniziative parziali e dichiarazioni d'intenti buone per un titolo sulle pagine dei quotidiani.
Tra poche settimane si voterà per dare un nuovo governo alla Lombardia. Sarebbe un segnale importante se i candidati mettessero ai primi posti dei rispettivi programmi un piano organico di lotta all'inquinamento: non solo divieti -sia pur necessari- ma anzitutto un'opzione chiara e decisa per la mobilità sostenibile, quindi pubblica, condivisa e a basso impatto.
Ciò vuol dire investimenti per il trasporto su ferro, potenziamento dei collegamenti pubblici tra centri urbani e aree suburbane, incentivi per il telelavoro e il decentramento delle funzioni, profonda revisione di quelle politiche urbanistiche che fino ad oggi hanno fatto da moltiplicatore del traffico privato, sviluppo della logistica avanzata che permetta di ridurre il traffico merci e lo renda maggiormente efficiente rispetto a quanto avviene attualmente, quando la maggior parte dei furgoni che gestiscono l'ultimo tratto del trasporto viaggia con appena il 25% del potenziale di carico occupato.
Le soluzioni ci sono, gli esempi abbondano. Basta valicare le Alpi e prendere ispirazione da molte città del nord Europa che hanno adottato da tempo un modello di mobilità efficiente e sostenibile senza sacrificare la propria competitività, anzi aumentandola.
Si tratta scegliere un'opzione politica differente.