Hines ci prova e per la torre di via Pirelli presenta un'offerta al di sotto dei requisiti richiesti dal bando

A luglio la Giunta aveva deciso di tentare la via della permuta. Impossibile per le casse del Comune, già alle prese con una serie innumerevole di sacrifici e costrette a raggiungere per il rotto della cuffia il pareggio di bilancio, affrontare una spesa di oltre 40 milioni di euro per gli interventi di ristrutturazione ormai invocati a gran voce dai sindacati, i quali hanno fatto sapere che gli 800 dipendenti non avrebbero accettato di passare un altro inverno nella torre che affaccia su via Melchiorre Gioia.
Perchè l'iter della permuta non è stato nemmeno avviato? In cambio dei circa 25.000 quadri dell'edificio (più un parcheggio interrato da oltre 700 posti auto) situato in una zona ricca di collegamenti di trasporto pubblico a partire dalla stazione Gioia della MM2 -attaccata all'ingresso dello stabile- e valutato tra i 55 e gli 80 milioni di euro il Comune chiedeva un edificio di 16.000 metri quadrati costruito non oltre il 1996 e distante non più di 500 metri da una fermata della metropolitana. Ma all'apertura dell'unica proposta arrivata l'amara sorpresa è stata che l'offerta, presentata da Hines, non solo non rispettava i requisiti richiesti offrendo una superficie di soli 12.000 metri quadrati, cioè 25% inferiore a quanto stabilito dal bando, ma chiedeva diritti edificatori su un'ulteriore area (quella del parcheggio antistante la Torre).
Un'abile mossa di Hines, contando sul fatto di essere l'unico operatore realmente interessato alla permuta, visto che si tratta del soggetto che sta ultimando l'area di Porta Nuova e gli edifici residenziali del Garibaldi-Repubblica, per trattare da una posizione di forza con Palazzo Marino che non può permettersi la ristrutturazione?
Comunque sia, il Comune non ha per nulla gradito e per bocca del vice Sindaco ha espresso senza mezzi termini il disappunto dell'amministrazione con toni durissimi “Si resta sempre stupiti dalla mancanza di rispetto di certi operatori che avanzano consapevolmente proposte fuori contesto e non accettabili per l'Amministrazione, pur sapendo che un bando ha regole certe da rispettare e conoscendo bene la serietà della vicenda.”
E. P.