La denuncia di Ledha e dei genitori sulla mancata applicazione del diritto allo studio per i bambini disabili
Piccole (e insufficienti) buone notizie che arrivano in un contesto desolante, di cui si è parlato martedì 13 dicembre scorso durante il convegno “Vorrei (andare a scuola) ma non posso!” organizzato presso la Camera del Lavoro di Milano da Ledha e da Fand (Federazione tra le Associazioni nazionali delle persone con disabilità).
"La scuola è l'unico posto dove chiamiamo i bambini doverosamente abili, a 10 anni dalla convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, quindi bisogna ricordare alle scuole che si chiamano bambini con disabilità e non doverosamente abili" ha detto il direttore di Ledha Giovanni Merlo. "Ma noi non abbiamo bisogno di etichette per garantire perché dietro quelle etichette ci sono dei diritti esigibili, importanti, però ci fa riflettere come la scuola sia diventata più stretta".
Oggi, a Milano e in tutta la Lombardia, sono circa 2.500 gli studenti disabili che non possono andare a scuola come gli altri: non hanno l'educatore, o l'assistente alla comunicazione, o gli ausili tiflo-didattici che servono loro per leggere o fare i compiti. Una situazione, nota da tempo a tutti i responsabili delle istituzioni, che obbliga i genitori che possono permetterselo a stipulare contratti privati con gli educatori e gli enti che offrono servizi di questo tipo, senza avere la garanzia che i soldi spesi vengano restituiti.
Nella città metropolitana di Milano gli interventi sono stati attivati dai singoli piani di zona.
Come denunciato da Ledha, "chi ha la competenza (Province e Città Metropolitana) sembra non avere le risorse. Chi ha le risorse (Governo e Stato) dice di non poter fare di più".
Paola Macchi, consigliere regionale M5S Lombardia e prima firmataria della mozione di cui si diceva sopra, ha detto: "E' un tema centrale, non è tollerabile che alle famiglie con figli disabili arrivino fondi, insufficienti e sempre in ritardo rispetto all'inizio delle scuole. Dalle ricerche dell'associazionismo sono stanziate per ora solo il 60% delle necessità di risorse per il trasporto e per l'assistenza degli alunni con disabilità.Avevamo richiesto che venissero stanziati da Regione Lombardia 10 milioni di fondi straordinari per questi servizi, e che si chiedesse al Governo di integrare i 70 milioni attualmente previsti ma insufficienti, ci hanno detto che in entrambi i casi non ci sono soldi, purtroppo pare che per i disabili la coperta sia sempre corta".
"Siamo affranti perché da molti anni lavoriamo per difendere i bambini disabili e il loro diritto allo studio e alla scuola, ma non si vedono risultati - ha sottolineato Merlo, spiegando che "questi servizi dovrebbero essere garantiti come un servizio ordinario. Tutte le istituzioni dicono di aver fatto il loro dovere, però i servizi non ci sono. Vorremmo discutere di come si devono utilizzare queste risorse, e non se ci sono o meno. Non sappiamo se a gennaio questi servizi ci saranno". In Lombardia sono 5mila gli alunni disabili e sarebbero necessari circa 30milioni di euro per garantire loro i servizi di trasporto o la presenza in classe di un assistente.
Per quanto riguarda le ultime disposizioni del Comune di Milano, invece, Palazzo Marino ha garantito la continuità del servizio nell’attesa del trasferimento delle risorse necessarie alla Città Metropolitana di Milano da Regione Lombardia, a cui la Legge di Stabilità 208/2015 ha attribuito le funzioni relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche e sensoriali.
“Il nostro primo pensiero è quello di assicurare il diritto allo studio a tutti i ragazzi e le ragazze con disabilità che frequentano le scuole di Milano, facilitandone la partecipazione alle lezioni e promuovendone l’integrazione e l’autonomia” ha detto la vicesindaco e assessore all’Educazione e Istruzione, Anna Scavuzzo. “Siamo convinti che una sempre maggiore collaborazione tra le istituzioni sia in grado di prevenire per il futuro i ritardi e i disservizi che purtroppo si sono registrati in questi mesi”.
L’Amministrazione comunale garantisce il servizio di assistenza agli alunni con disabilità frequentanti le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Storicamente si è fatta carico di erogare il servizio anche agli studenti delle scuole superiori tramite l’accreditamento di soggetti del terzo settore e di effettuare anche il trasporto dall’abitazione all’istituto scolastico, a fronte di fondi poi rimborsati da Città Metropolitana, ente a cui Regione Lombardia ha delegato la competenza dell’intervento.