Il caso dell’Istituto Negri che da due anni attende una sede

Certo, nel frattempo la scuola media deve essere sistemata altrove, possibilmente in zona e in una sede che consenta lo svolgimento di quanto fino a quel momento veniva svolto. La sede provvisoria viene identificata all’interno dell’Istituto Superiore Galileo Galilei in via Paravia (di competenza provinciale). Gli spazi non sono adeguati, ma pur di restare in zona e mantenere l’unità dell’Istituto -visti i tempi garantiti dal Comune per la ricostruzione, un anno e mezzo- i genitori e i docenti decidono di rinunciare a parte dei laboratori, accettano uno spazio con due colonne al centro come palestra, e una struttura di servizi igienici non a norma perchè inferiori al rapporto alunni.
La scuola Negri trasloca durante la chiusura natalizia del Dicembre 2005. I lavori vengono appaltati all’impresa So.co.me s.r.l. per un importo di 2,6 milioni d’euro, e i lavori di demolizione avvengono rapidamente. A questo punto la storia vira verso la beffa. I lavori s’interrompono per uno strato d’argilla nel terreno e le due nuove leggi sul risparmio energetico e sulla modifica della mappatura delle zone sismiche. Il Comune invia alla So.co.me srl un ordine di sospensione lavori, in attesa di risolvere il problema. Peccato che i lavori, ad oggi, non siano ancora ripresi.
Comune e impresa non hanno ancora trovato un accordo per la ripresa dei lavori o per la rescissione del contratto. Una volta fatto questo, i tempi tecnici sono: circa 2 mesi per predisporre il nuovo bando gara, circa 1 mese per avere tutte le autorizzazioni necessarie, circa 3 mesi dal momento di uscita del bando alla sua aggiudicazione finale. Per realizzare la scuola sono previsti 510 giorni lavorativi complessivi che, sommati ai 6 mesi sopra citati, lasciano prevedere che la nuova scuola, nella migliore delle ipotesi, sarà utilizzabile per l’inizio dell’anno scolastico 2010-2011 e quindi fruibile dai ragazzi del ’99.
Intanto gli allievi attuali restano ospiti di un Istituto cha a sua volta pone problemi strutturali: basti dire che 140 ragazze hanno a disposizione complessivamente solo 2 bagni, che la palestra ha delle colonne al centro, che le piastrelle che ricoprono la facciata si stanno sfaldando e cadono a terra, con grossi rischi per l’incolumità di allievi e personale scolastico. Basterebbe fare gli adeguamenti richiesti: l’Istituto, a oggi, sta aspettando che Comune e Provincia trovino un accordo.
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Antiniska Pozzi