L’Assessore all’Istruzione Cappelli annuncia 6 milioni di tagli e la riforma delle fasce di reddito per gli asili

La scure del bilancio infatti non risparmia nessun settore, compresi quelli già malandati come la scuola: e se, su un budget totale di 91 milioni di euro, 89 sono necessari per poter tenere aperti i servizi educativi di base, l’assessore Francesco Cappelli annuncia 6 milioni di tagli sul bilancio di previsione 2013 dell'assessorato all'Istruzione. Presentati ieri in commissione Bilancio a Palazzo Marino, i risparmi (che ammontano a circa il 7% del totale) riguardano per 690mila euro la fornitura di derrate alle materne paritarie, per 500mila euro le piccole manutenzioni delle scuole statali (saranno le zone a gestire gli interventi ordinari), per 326mila euro i contributi per l'integrazione degli alunni stranieri, per 100mila euro le borse di studio, per 131mila euro contributi ad associazioni, a cui si aggiungono varie riduzioni ad altri contributi e a spese di funzionamento.
E se si parla di recuperare fondi per i servizi all’infanzia, posto che, come ha dichiarato ieri Cappelli “non è dal mio assessorato che si potranno recuperare milioni a due cifre”, non si può certo prescindere dalla più volte ipotizzata riforma delle fasce di reddito per gli asili nidi, fino ad oggi rimasta nel cassetto e che comunque dovrà passare al vaglio del consiglio. A oggi sono quattro, basate sul redditometro dell’Isee, ed effettivamente raggruppano spesso famiglie con situazioni economiche anche molto diverse (a € 0,00 a € 6.500,00 la frequenza è gratuita, da € 6.500 a € 12.500 si pagano 103 euro, da € 12.500 a € 27.000 se ne pagano 232, e oltre € 27.000 la quota è di € 465). Secondo quanto dichiarato da Cappelli l'assessorato è già al lavoro per la riforma delle tariffe dei nidi per il prossimo anno: “Pensiamo di aumentare le fasce di reddito, forse fino a 20, per assicurare una maggiore equità. Quello a cui puntiamo è praticamente una tariffa personalizzata, che tenga in considerazione la reale condizione della famiglia”. L’operazione dovrebbe portare nelle casse comunali da uno a due milioni in più. Sembra anche possibile un ritocco alla fascia di esenzione, oggi fissata a 6500 euro di reddito Isee. Nonostante le sforbiciate, verrà assicurato il mantenimento dei servizi per gli alunni disabili, per 13 milioni di euro di impegni.
A.Pozzi