Finalmente approvato il decreto legge che dovrà agevolare l'avvicinamento al 2015

Se infatti la ristrettezza di tempi attuale è dovuta più ai ritardi del passato che alle difficoltà degli ultimi mesi, quando i lavori sono effettivamente partiti, è vero però che ora non ci si può più permettere alcun rallentamento. Lo sforamento dei tempi previsti è già andato ben oltre i limiti di guardia.
Per questo la legge era stata chiesta a gran voce nelle ultime settimane da chi è in prima linea nella gestione dell'evento, con l'amministratore delegato di Expo 2015, Giuseppe Sala, che aveva provato a sottolineare, come punto di merito per ottenere l'attenzione del governo, non tanto le difficoltà quanto il grandi progressi nei lavori registrati negli ultimi mesi.
Dunque, dopo che nelle scorse settimane i tecnici di Comune e Regione hanno lavorato gomito a gomito per stendere la lettera da inviare al governo con la relativa bozza di legge –la collaborazione con Palazzo Lombardia è ottima, hanno fatto sapere dal Comune– si è finalmente arrivati alla legge speciale.
La norma interviene quindi tanto sui poteri della società Expo, sia sulla figura del nuovo commissario unico all'evento, figura anch'essa chiesta a gran voce. Quanto alla società guidata da Giuseppe Sala, questa dovrebbe avere poteri decisionali diretti per le opere da realizzare sul sito espositivo, accorciando di molto i tempi solitamente necessari per le relative autorizzazioni di tipo ambientale ed edilizio.
Il nuovo Commissario manterrà i poteri di vigilanza e impulso sulle opere – che già erano stati attribuiti al presidente della Regione e al sindaco di Milano quali commissario generale e straordinario di Expo – e che sarà responsabile di tutte le opere infrastrutturali. Analogamente ad altri eventi passati, come ad esempio le olimpiadi di Torino, le opere pubbliche non saranno più suddivise tra essenziali (sito espositivo e vie d'accesso dirette) e connesse (metropolitane M4 ed M5, potenziamento di altri raccordi stradali e ferroviari), ma verranno tutte considerate urgenti.
Il Decreto quindi dovrebbe dunque mettere al sicuro da ulteriori ritardi, e consentire di lavorare con maggiore tranquillità verso un traguardo che si avvicina sempre più, come dimostra il susseguirsi di eventi legati all'esposizione, a partire dagli Expo Days di maggio, prima serie di eventi pubblici pensata per avvicinare l'attenzione della gente ala prossima esposizione universale.
Sul piano politico sarà anche da registrare come novità positiva la soluzione sulla questione del Commissario unico all'evento. Con il possibile passo indietro dei due attuali commissari, Maroni e Pisapia, a favore di Giuseppe Sala, che potrebbe assumere anche questo ruolo, dovrebbe essere scritta la parola fine anche alla querelle sui poteri che nei mesi scorsi ha contrapposto tanto Pisapia e Formigoni, quanto lo stesso sindaco di Milano e il Governo, questa volta per la questione dei finanziamenti. Su questo punto, però, sembra non ci siano novità di rilievo. Nonostante la rassicurazione che sarà data dal Governo sui soldi complessivi per il sito espositivo, 1,4 miliardi, non si parla comunque della possibilità per il Comune di sforare il patto di stabilità.
C.Urbano