Del resto il mantra -recitato più con ansia che imperturbata serenità zen- è "ce la faremo!" sia che si tratti di padiglioni, di infrastrutture utili (pochissime), di scavi inutili (troppi) o di simboli, come appunto l'albero della vita.
Intanto l'Amministratore delegato di Expo spa è stato costretto in tutta fretta a prorogare di altri sette giorni il bando per aggiudicare l'appalto di circa quattro milioni di euro per allestimento di luci e suoni che dovrebbero dare vita all'albero della vita.
Infatti alla scadenza del 20 gennaio non è stata presentata nessuna offerta. Intoppi burocratici e difficoltà di caricamento delle offerte sul sito internet dedicato, stando alle dichiarazioni ufficiali.
Comunque sia, ancora una volta, dopo le accuse di plagio del disegno, i ritardi, le richieste di chiarimenti del supercommissario anticorruzione, Raffaele Cantone, le radici dell'albero della vita non ne vogliono sapere di attecchire sull'accidentato terreno di Expo.
Concime sbagliato o nome da cambiare, pur mantenendo una bisillaba assonanza?