A febbraio è aumentato il traffico in centro e i nemici del ticket tornano alla carica

Il bilancio dei primi due mesi e mezzo è tutt’altro che entusiasmante, se si esclude il fronte delle entrate; ma almeno ufficialmente il fine del provvedimento non era quello di fare cassa.
I due obiettivi dichiarati –riduzione del 30% delle emissioni di PM10 e riduzione del traffico veicolare in centro– non sono stati centrati neppure a metà.
No. Molto più semplicemente le condizioni meteo sono tornate ad essere estremamente instabili con vento e precipitazioni capaci di ripulire l’aria.
Anche sul fronte del traffico le notizie non sono confortanti: per stessa ammissione di Palazzo Marino febbraio ha registrato un aumento consistente del traffico nell’area ecopass rispetto a gennaio (circa il 30% in più). Un rimbalzo forse previsto, ma non in tempi così brevi. A Londra –considerata il modello di riferimento– c’è voluto qualche anno perché il traffico nell’area ticket tornasse a salire.
Non è un caso che i nemici dell’ecopass siano tornati a farsi sentire. Da una parte i commercianti, che chiedono ulteriori deroghe, dall’altra buona parte dei Consiglieri comunali del PdL, che per un anno hanno fatto di tutto per stoppare il “ticket” e ai quali non sembra vero di poter rinfacciare al Sindaco e all’Assessore Croci i magri risultati delle prime dieci settimane di sperimentazione.
Commercianti e Consiglieri del Partito delle Libertà marciano uniti, non foss’altro che i primi hanno visto nei secondi il loro referente politico privilegiato e il centrodestra è stato storicamente molto sensibile alle indicazioni dei commercianti anzitutto sui provvedimenti di limitazione del traffico.
Ormai la vicenda ecopass non ha più a che fare né con le politiche della mobilità né con quelle ambientali, né tanto meno con la tutela della salute dei cittadini. La questione è diventata strettamente politica, così come è politico il bivio cui l’Amministrazione si trova innanzi.
Poiché i risultati parlano chiaro è evidente che sull’ecopass bisognerà intervenire. Come?
Ascoltando i commercianti e buona parte della maggioranza o prendendo atto che l’unico modo per combattere l’inquinamento è procedere con interventi ancor più incisivi (estensione dell’area ecopass, blocchi mirati, targhe alterne)?
In entrambi i casi il prezzo politico sarà salato. Poiché nel caso l’ecopass fosse archiviato il Sindaco sconfesserebbe uno dei tre pilastri –insieme all’Expo e alla sicurezza– su cui ha costruito la propria azione di governo dal proprio insediamento, lasciando peraltro irrisolti i problemi reali di Milano.
Nel caso fossero introdotte ulteriori limitazioni al traffico privato si aprirebbe uno scontro feroce nella maggioranza e tra Palazzo Marino e uno dei poteri forti della città.
L’ecopass è diventato una coperta corta: comunque la si tiri lascia scoperti troppi veti e troppi nodi irrisolti. Se poi, come appare probabile, l’Expo 2015 dovesse approdare sulle coste di Smirne l’unica via d’uscita per Palazzo Marino potrebbe essere tornare a battere la grancassa dell’emergenza sicurezza.
Beniamino Piantieri