Il gruppo consiliare del PD fa la lista degli interventi in ritardo e delle promesse non mantenute e accusa “Non si può pensare soltanto alle poltrone dell’Expo”

La macchina comunale non ingrana, tentenna, arranca tra ritardi, rinvii, amnesie e promesse mancate. Lo denuncia il dossier “Milano resta ferma”, il primo di una serie di rapporti che il Partito Democratico milanese presenterà periodicamente per portare alla luce le falle del sistema amministrativo milanese. Si parla di 170 milioni di euro bloccati per opere non eseguite o addirittura per progetti non ancora approvati. Dai trasporti all’edilizia, dalla viabilità al verde. Non c’è un settore che si salvi. Tra il 2005 e il 2008 sono stati stanziati milioni e milioni per progetti che tardano inesorabilmente a prendere vita.
Gli esempi più eclatanti?
Oppure i 35 milioni e 470 mila euro, stanziati sempre nel 2007, per l’allargamento e la ristrutturazione da via Selvanesco al confine cittadino, e per cui non è ancora stato nemmeno pubblicato il bando di gara.
Manca ancora il progetto esecutivo del progetto presentato nel lontano 2000 da Renzo Piano per la riqualifica di Ponte Lambro. Sono quasi 5 miliardi e mezzo i fondi bloccati nella Finanziaria 2006.
Ma anche progetti di minor portata economica, come la ristrutturazione dell’Asilo nido di Piazzale Martini in zona Calvairate per cui nel 2005 furono stanziati poco più di 150 mila euro, subiscono incomprensibili rallentamenti.
Nel dossier non potevano non esserci le casette di Crescenzago: per la rimozione dell’amianto dai tetti sono fermi dal 2005 1.710.037 milioni di euro, ma il progetto definitivo non è ancora stato approvato.
“C’è bisogno di una forte riorganizzazione della macchina comunale”- ha commentato Pierfrancesco Majorino, Capogruppo del Pd - “Non si può pensare soltanto alle poltrone dell’Expo, per le cui opere tra l’altro mancano all’appello ancora due miliardi e mezzo di euro”.
E in fondo oltre ai miliardi, per l’Expo così come per le opere pubbliche citate nel dossier, manca un progetto definitivo.
G.C.