Il Bike sharing rischia la sospensione a causa del debito di Atm nei confronti dell’agenzia pubblicitaria che lo gestisce

A neppure un anno dalla nascita, l’Amministrazione comunale sta rischiando l’infanticidio, condannando a una precoce dipartita la sua creatura più riuscita: il Bike sharing.
Tutta colpa dei quattrini: Atm deve più di un milione di euro a Clear Channel, l’agenzia pubblicitaria che gestisce il servizio di “bici pubbliche”.
Debito accumulato nei mesi, dovuto ai ritardi nell’affissione di quasi tre quarti dei manifesti pubblicitari cui, secondo l’accordo tra Palazzo Marino e Clear Channel, il Comune avrebbe dovuto provvedere come contropartita.
I mancati introiti per le affissioni, di fatti, dovrebbero essere attinti dalle casse di Atm, e quindi dell’Amministrazione.
Proprio all’apice del suo successo, proprio alla vigilia della “fase due” con l’estensione del servizio oltre la Cerchia dei Bastioni, l’unico provvedimento efficace in materia di mobilità messo in campo dal Comune sta rischiando l’archiviazione.
E “la crisi” del bike sharing coincide proprio con l’uscita di scena del suo patrono, il fu Assessore alla Mobilità Edoardo Croci.
A gestire la patata bollente sarà l’Assessore al Decoro Urbano Maurizio Cadeo, già responsabile della gestione degli spazi pubblicitari in città.
“Le consegne ufficiali delle deleghe devono ancora arrivare, fino ad ora non mi sono state passate informazioni sulla situazione del bike sharing -afferma l’Assessore- posso parlare per quanto riguarda gli impianti pubblicitari. Le procedure sono lunghe, bisogna trovare gli spazi adatti, rispettare i codici della strada, ricevere il parere della sovrintendenza. Su 206 richieste di posizionamento degli impianti fin’ora ne abbiamo autorizzate 151 bifacciali e 5 monofacciali. Quelle già installate sono 63. Per le altre bisogna aspettare i tempi tecnici di intervento che richiedono l’esame del sottosuolo, il reperimento dei cavi della corrente elettrica per l’illuminazione, la posa…”
Ma queste cose non si sapevano già quando è stato siglato l’accordo con Clear Channel? Evidentemente sì, ma la gara d’appalto è stata gestita da Atm; il Comune ha solo provveduto a garantire l’applicazione delle regole. Per la serie, vista e stravista, la mano destra non sa cosa fa la sinistra.
“Dovremo fare un calcolo sui metri quadri di affissione per capire se le stime da mancato introito fatte da Clear Channel sono corrette. Quel che è certo è che faremo il possibile per rendere sostenibile il servizio di bike sharing attraverso la pubblicità. Vedremo di accelerare le procedure” spiega Cadeo.
Intanto nei prossimi giorni è previsto un incontro tra i vertici di Clear Channel e l’Assessore. La speranza è di trovare un accordo e di scongiurare l’interruzione del servizio. Mettere dei soldi di tasca propria, fa capire l’Assessore, sarà l’extrema ratio.
A casse prosciugate, in una città come Milano che dovrebbe poter contare su una liquidità piuttosto solida, diventa problematico perfino recuperare poco più di un milione di euro per salvare un progetto che ha riscontrato un successo plebiscitario.
Giulia Cusumano