Il Comune conferirà un riconoscimento simbolico di cittadinanza italiana ai minori residenti nati a Milano da genitori stranieri

Bambini che, come ha fatto notare Paola Bocci (Pd) “si sentono italiani, frequentano o hanno frequentato le nostre scuole, conoscono bene la nostra lingua e sentono come loro questa città”.
Un atto simbolico su cui, com’era prevedibile, si scontrano maggioranza e opposizione: se l’assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino si dichiara favorevole e ribadisce che “già l’anno scorso abbiamo informato i diciottenni stranieri sull'anno a disposizione per il riconoscimento della cittadinanza” e che “dall'1 marzo aprirà lo sportello Informagiovani gestito da giovani della seconda generazione", l’opposizione non apprezza proprio il carattere ‘simbolico’ del documento. Luca Lepore della Lega si chiede “che strumento sia”, mentre l’ex Vicesindaco Riccardo De Corato col suo usuale stile immaginifico sostiene che l’atto “incentiva alla clandestinità” e che “la cittadinanza deve essere esito di un percorso e di una volontà di diventare italiani, non una figurina da attaccare all'album”.
In ogni caso l’atto è stato approvato e, pur non cambiando lo status giuridico, impegna d’ora in poi Sindaco e giunta a "sollecitare il governo perchè dia seguito alla proposta di legge di iniziativa popolare sui diritti di cittadinanza promossa dalla campagna L'Italia sono anch'io".
A.Pozzi