Territorialità e ricongiungimento dei fratelli: si torna al passato (con qualche novità)

La sensazione è che, comunque la si voglia girare, quella dei servizi all’infanzia è una coperta corta: la richiesta principale è la copertura garantita per tutti i bambini, ma i posti non sono strutturalmente sufficienti. Chissà se quest’anno il neoassessore Cappelli riuscirà, se non ad eliminare la lista d’attesa, a ridurla in maniera convincente.
Territorialità e ricongiungimento dei fratelli sono i due cambiamenti più evidenti: punteggio massimo alle due sedi scolastiche comunali più vicine alle famiglie (10 punti alla prima scelta, 5 punti alla seconda) con ritorno dello strumento “contapassi”; e possibilità di avvicinamento ai fratelli o sorelle che già frequentano scuole all’infanzia o primarie, un vantaggio che lo scorso anno era riconosciuto solo se il fratello era iscritto al nido o alla materna ma non alle elementari. Un criterio, questo in particolare, chiesto dai genitori, che lamentavano difficoltà di gestire altrimenti la logistica familiare.
“Abbiamo aperto un confronto con le famiglie” commenta l’ex preside delle scuole al Parco Trotter Cappelli “e accolto alcune delle proposte emerse durante gli incontri con i rappresentanti. Prima fra tutte quella di reintrodurre il criterio della vicinanza della scuola che l’anno scorso era stato abolito. Ci è sembrato importante anche prevedere la possibilità di chiedere il trasferimento per avvicinare i fratelli: una situazione che accomuna molte famiglie e che spesso crea oggettive difficoltà negli spostamenti”.
In particolare, per quanto riguarda la scelta delle sedi, le famiglie potranno indicare 4 scuole. Le prime due saranno individuate tramite una mappa interattiva che l’Amministrazione lancerà nei prossimi giorni per consentire l’immediata visualizzazione delle scuole comunali o accreditate più vicine alla propria residenza.
Le altre due sedi potranno essere indicate senza alcun vincolo di prossimità e non riceveranno alcun punteggio. Ricordiamo che lo scorso anno il vincolo di territorialità era stato abolito nell’idea di favorire le famiglie che scelgono una sede vicino a casa dei nonni o al posto di lavoro.
Altre piccole e importanti novità riguardano poi l’attenzione per chi ha perso il lavoro, oltre ai lavoratori precari, part-time o ricercatori.
Nel caso in cui uno o entrambi i genitori abbiano da poco perso il lavoro e percepiscano quindi un’indennità di disoccupazione, verrà riconosciuta l’ultima situazione lavorativa, cosa che consentirà loro di ottenere un punteggio superiore rispetto ai non lavoratori che notoriamente hanno maggiore possibilità di accudire i figli.
La bontà dei nuovi criteri sarà misurabile il prossimo 31 maggio, data in cui verranno rese note le graduatorie definitive e la relativa lista d’attesa, che l’anno scorso era di circa 2000 bambini. Presumibilmente, l’apertura annunciata di nuove sezioni “statali” all’interno delle scuole comunali non basterà a colmare il divario numerico: come sempre, è una questione di risorse economiche.
Dal canto loro, i genitori dicono che si riterranno davvero soddisfatti solo quando verranno risolte a monte le due questioni della copertura garantita per tutti i bambini e della reale omogeneità della qualità erogata nei singoli servizi.
Le iscrizioni partiranno martedì 5 marzo e resteranno aperte fino al 24 aprile. Sarà possibile effettuare l’iscrizione online oppure, se richiesto, mediante prenotazione di appuntamento presso l’unità educativa di riferimento. Tutte le procedure sono disponibili sul sito web del Comune di Milano.
A. Pozzi