Si torna a pedalare allo storico tempio milanese della bicicletta
La storia del Vigorelli inizia nel 1935, quando venne costruito su idea di Giuseppe Vigorelli, allora assessore allo Sport del Comune di Milano, e da lì in poi ebbe subito grande successo di frequentazioni di appassionati, ospitando campionati e primati di vario tipo. Poi, durante la seconda guerra mondiale, fu distrutto e ricostruito, tornando a ospitare corse ciclistiche nonché grandi eventi quali concerti. Chiuso nel '75 e riaperto nel''84, fu una delle vittime della grande nevicata dell'anno successivo che ne fece crollare il tetto. |
"Con questo intervento e con il movimento che si è creato attorno al Vigorelli per la cogestione futura, davvero credo che - ha detto l'Assessore allo Sport Chiara Bisconti - possa finalmente tornare al suo antico splendore. Abbiamo trovato il tempio del ciclismo in uno stato di abbandono pietoso, con comitati che da 10 anni cercavano di interloquire con l'amministrazione. Abbiamo deciso di metterci le mani, con scelte coraggiose e un iter che ha avuto momenti di tensione e cambiamenti" ha detto in riferimento al precedente progetto fermato dalla Soprintendenza "ma oggi siamo a una fase in cui si converge tutti sulla valorizzazione dell'impianto".
Della futura gestione dell'impianto si occuperanno in consorzio le Federazioni Ciclismo e Football con il Comitato Maspes Vigorelli e il supporto dell'amministrazione.
Per l'assessore Bisconti il velodromo sarà "una seconda Arena" con 8mila posti a sedere, con "la regia del Comune e il coinvolgimento delle federazioni, anche del pugilato". Il progetto, approvato dalla giunta nel dicembre 2014, prevede da parte di Citylife, che è stazione appaltante, interventi a scomputo oneri per 6,3 milioni, di cui 5,1 per le opere edili e di adeguamento normativo e impiantistico (fra cui la sistemazione della palestra Ravasio per 600mila euro) e 1,2 milioni per la ristrutturazione della pista in legno. Altri 700mila euro saranno girati al Comune per l'allestimento degli interni. La fine dei lavori sulla pista è appunto prevista per il 30 maggio, in contemporanea con quelli sulla copertura, che ammontano a 1,1 milioni di euro.
Iniziativa da sottolineare è quella parallela della val di Fiemme dove sorgerà il "Bosco Vigorelli": poiché per la riqualificazione della pista sono stati abbattuti 30 abeti rossi (per i listelli dello stesso pregiato legno usato dai liutai e per le tavole di risonanza), il Consorzio della valle trentina li sostituirà piantando 300 nuove conifere.
Per quanto riguarda invece il destino del campo da football, il nuovo manto in erba sintetica sovrapposto al precedente e alle griglie di aerazione della pista ha compromesso sia la tenuta stessa del campo sia la corretta ventilazione della pista in legno. L'intervento sul tappeto erboso, per 255mila euro e 3 mesi di lavori, consentirà la convivenza tra football americano e ciclismo. Gli altri interventi riguardano la messa a norma degli impianti, il rifacimento di quello elettrico e di riscaldamento e dei servizi igienici e la riorganizzazione dei 3000 metri quadri sotto-tribuna, sia per le attività sportive sia per eventi pubblici: si completeranno fra il prossimo settembre e il maggio 2018.
"Con il ciclismo - ha detto in commissione Fabio Gentile, della Federazione football - riusciamo a coesistere molto bene", piuttosto "chiedo se fino al maggio 2018 non si giocherà più a football. A Milano abbiamo tre squadre, due in serie A, e ci arrampichiamo sui vetri perché in città non c'e' un impianto adeguato, cioè con almeno un migliaio di posti per gli spettatori: si gioca all'Arena tra molti disagi o a Pero". Per la Federciclismo invece "si devono recuperare 30 anni di assenza dei ragazzi che vorrebbero provare a fare ciclismo a Milano" ha detto il presidente provinciale Valter Cozzaglio: "Con il Vigorelli abbiamo nel cuore l'obiettivo di riportare i giovanissimi a fare questo sport, ma la ricostruzione di quella rete di società e tesserati che ha dato grandi campioni non si fa da un giorno all'altro. Dopo 30 anni ci vuole tempo e una serie di strutture. Abbiamo bisogno che l'impianto sia sostenuto economicamente per consentire un futuro grandioso al Vigorelli", che comunque non potrà ospitare campionati del mondo e olimpiadi. Tra le ipotesi, per consentire l'uso del campo e della pista agli sportivi durante i lavori di manutenzione, per la chiusura degli spogliatoi, anche quella di realizzare cabine mobili all'esterno.