Con oltre 100 osservazioni termina la fase consultiva sul Piano regionale per la qualità dell’aria: entro 30 giorni la redazione del Pria definitivo

E si è chiusa con oltre 100 osservazioni alle 91 misure strutturali contro tutte le fonti emissive previste dal Piano nei tre grandi settori della produzione di polveri sottili: i mezzi di trasporto (27% delle misure), il riscaldamento e la produzione di energia (63%), le attività agricole (10%). Un documento dalla mole non indifferente di quasi 450 pagine che riassume un lavoro svolto dalle istituzioni con Enti locali e associazioni (ambientaliste o di categoria), quelle stesse che, insieme ai privati cittadini hanno poi inviato suggerimenti per migliorare il Piano.
“Abbiamo tenuto conto di tutte le integrazioni e le proposte e in questi giorni faremo una sintesi che tenga conto di tutto il percorso" ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente, Leonardo Salvemini, chiedendo che “anche in futuro, l'azione di monitoraggio sia costante e incisiva, così da poter verificare l'attuazione delle misure, la loro efficacia ed eventualmente le migliorie che si potranno apportare”.
Oltre alle osservazioni dei cittadini, lunedì sono arrivate in Regione anche le proposte della Cabina di regia della Provincia di Milano, proposte che vanno dalla richiesta di una norma di carattere regionale per includere i 69 comuni della Provincia di Milano appartenenti alla seconda fascia (ex Zona A2 della vecchia DGR 5290/2007 ora zona A della nuova DGR 2605/2011), nella cosiddetta low emission zone, a quella di dotarsi, per le aree critiche, di una normativa regionale di riferimento che preveda il fermo degli euro 3 diesel al superamento del 10° giorno consecutivo della soglia del valore di PM10 (misura che, se definitiva, comporterebbe una riduzione delle emissioni per la Provincia di Milano pari a 0,37 T/giorno di PM10, pari al 12% delle emissioni totali).
Un piano complesso e ricco di opzioni dal punto di vista degli interventi, che difetta, come ha sottolineato il presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine, di strumenti di controllo sul raggiungimento degli obiettivi e sull’attuazione delle diverse norme. Ci vorrà in futuro qualcosa di più affinché il PRIA non resti solo un insieme di indicazioni su carta.
Ora la proposta di Piano torna in Regione per la fase di redazione finale, che terrà conto anche del "parere motivato" che sarà espresso dalla Direzione Generale Territorio e Urbanistica, e della Verifica di assoggettabilità. Il percorso si dovrebbe concludere entro 30 giorni con la presentazione in Giunta Regionale del PRIA definitivo.
Qui tutte le informazioni e i documenti ufficiali sul PRIA.
A.Pozzi