XVI rapporto Ismu sulle migrazioni: i dati nazionali in controtendenza rispetto a quelli su Milano e provincia

L’Italia sembra in controtendenza rispetto a Milano e provincia: se, come abbiamo visto nell’ultimo notiziario, i dati mettevano in luce un aumento considerevole dei flussi immigratori per quanto riguarda la Provincia di Milano, con un dato che tocca le 418mila presenze, i dati Ismu sul totale nazionale registrano un notevole rallentamento.
Il quadro generale parla di 5,3 milioni di immigrati presenti in Italia, tra regolari e non regolari, al 1 gennaio 2010, con una stima di 544mila irregolari, 16mila in meno rispetto ai 560mila del primo agosto 2009. Cresce l’occupazione (+10% con punte fino a +14% per l'occupazione femminile) e c’è un vero e proprio boom di minori stranieri residenti in Italia: quasi 1 milione e 112mila, tre volte di più rispetto all’inizio del 2003.
A confermare un andamento opposto del Capoluogo lombardo rispetto al resto d’Italia non ci sono solo i dati della Provincia ma anche quelli dell’Ufficio Statistica del Comune di Milano, secondo cui gli stranieri residenti al 31 luglio 2010 erano 208 mila e tre anni prima erano 170 mila, il che si traduce in una crescita del 22%.
Dato prontamente evidenziato dal Vicesindaco De Corato, che mette l’accento sui numeri relativi all’immigrazione clandestina commentando che “il dato Ismu su Milano dello scorso anno di 44.500 clandestini, secondo poi un rapporto della Cgil, dovrebbe salire a 50 mila” e che nonostante l'equazione “clandestino uguale delinquente” , come rilevato dall’Ismu, sia in senso assoluto sbagliata “la maggior parte di chi entra a Milano irregolarmente poi si trova a delinquere e anche questo è un dato di fatto”. Più che altro un’ovvietà, anche se giova sempre ricordare che non è l’immigrazione di per se che reca criminalità, ma sono le caratteristiche di certa immigrazione e i fattori di rischio in cui gli stranieri irregolari vivono.
A. P.