La nuova manovra economica taglia ancora fondi ai comuni, la nuova Ici non basta

Tagli ai trasferimenti, reintroduzione dell’imposta sulla prima casa, nessuna modifica immediata al Patto di stabilità. Sono i tre punti su cui Comuni, Province e Regioni dovranno rimodulare le proprie strategie economiche. 1,45 i miliardi di euro in meno ai Comuni- oltre alle riduzioni già previste dal Governo Berlusconi- 500 milioni in meno alle Province (che subiscono l’eliminazione delle giunte e una drastica riduzione del numero consiglieri).
A Roma la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa dovrebbe fruttare circa 11 miliardi di euro, mentre alle amministrazioni locali sarà data la facoltà di stabilire autonomamente l’aliquota dell’imposta, che potrà arrivare al 4 per mille per la prima residenza e al 7 per mille per la seconda. (Un ulteriore aumento degli introiti sarà dato dalla revisione delle rendite catastali per le abitazioni, che saliranno del 60%). Il Comune potrà concedere una detrazione di 200 euro per i proprietari di prima casa, ma difficilmente, vista l’endemica carenza di risorse in cassa, le amministrazioni potranno permettersi di rinunciare a questa entrata (restano infatti ai comuni gli introiti “aggiuntivi” provenienti dalla manovrabilità delle aliquote).
Per il Comune di Milano, Assoedilizia calcola che le nuove norme fiscali potrebbero portare l'attuale gettito della vecchia Ici quasi a triplicarsi, con un prelievo di oltre un miliardo all'anno, cui si deve sottrarre, come dicevamo, la maggior parte della quota, che andrà direttamente allo Stato. La sfida, per l’Assessore al Bilancio Bruno Tabacci, sarà riuscire a non alzare eccessivamente l’asticella del prelievo che graverà ulteriormente sulle famiglie milanesi. Per quanto riguarda la deroga al patto di stabilità, ormai da anni richiesta fortemente dall’Anci, il nuovo Governo si è per ora limitato a dare rassicurazioni: “Dalle parole del presidente Monti, per la prima volta, abbiamo avuto la certezza di un impegno a rivedere il Patto per gli enti locali virtuosi, ovvero quel giogo che impedisce ai Comuni di liberare soldi che pure hanno a disposizione, per fare investimenti e garantire i servizi ai cittadini” sostiene Delrio. Fino a garanzie scritte, i comuni dovranno riuscire a far pareggiare entrate ed uscite alla luce dei nuovi tagli. Solo a partire dal 2013 potranno contare e sul nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (Res), che andrà a sostituire Tarsu e Tia.
E’ l’Assessore al Decentramento Daniela Benelli il primo a lanciare l’allarme: "Se sarà confermato che il decreto Monti abolisce qualsiasi forma di indennità o gettone di presenza per i consiglieri e i Presidenti di Circoscrizione, verrà messo in grave difficoltà il progetto di rafforzamento dei poteri dei Consigli di Zona previsto dal programma di Pisapia”. E proprio il Sindaco nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale ha rivolto un appello all’aula chiedendo la massima coesione nel dibattito sul bilancio che prenderà il via tra pochi giorni: “Ci si troverà a prendere decisioni dolorose, è del tutto evidente che le scelte del governo peseranno anche su Milano”.
Giulia Cusumano