Anche in una delle principali porte di accesso alla città che ospita l'Expo, la Stazione centrale, c'è il mondo e, soprattutto, le sue drammatiche contraddizioni.
A Milano, in verità, ci sono due mondi.
I pendolari e i turisti in visita all'Esposizione universale incrociano gli
invisibili al diritto alla dignità, materia prima a buon mercato per la macchina della propaganda che trasforma la paura in consenso.
Se Milano, con Expo, è il virtuale ombelico del mondo, la Stazione centrale è il concreto centro di un continente prigioniero della propria incapacità di costruire il futuro.
A Milano c'è il mondo, è vero, che si specchia in sé stesso e non si riconosce. Sotto le volte della Centrale "Nutrire il pianeta, energia per la vita" suona, nella migliore delle ipotesi, come uno slogan.