Il nuovo, al confine tra Sesto e Milano, sembra nato sotto una cattiva stella. E ora si cerca di rimediare

Anche se la maggior parte degli appartamenti rimangono ancora vuoti, infatti, al contrario di altre zone della città non sono le case ad essere di troppo (molti edifici del progetto originario non sono stati realizzati) ma, al contrario, sono i servizi e l'organizzazione dello spazio urbano ad essere i grandi assenti.
Finora, infatti, nell'orizzonte del quartiere (vedi fotogallery) si stagliano solo i nuovi palazzi dove da qualche anno abitano i (pochi) abitanti trasferitisi nel quartiere. Nella zona, dall'altra parte di via Adriano, che divide il vecchio dal nuovo quartiere, mancano completamente i negozi di vicinato, ma sono ancora da definire anche la rete stradale e quella dei trasporti pubblici. Sono da costruire, inoltre, altre infrastrutture essenziali come le scuole, oltre ad un centro sportivo che era previsto nei progetti originari.
L'intervento più deciso sarà su uno dei due lotti, quello dove ha investito il gruppo di Giuseppe Pasini per la residenza Cascina San Giuseppe. Dell'intero complesso residenziale sono finora stati venduti solo pochi appartamenti e villette a schiera, mentre buona parte di esse rimane ancora non finita, insieme ad un altro grande edificio che sarebbe dovuto diventare una residenza per anziani, a pochi metri dai tralicci dell'alta tensione (un'altra delle questioni aperte del quartiere).
Il gruppo immobiliare non risponde da anni alle sollecitazioni del Comune per la bonifica dell'area, così Palazzo Marino ha potuto procedere alla misura estrema della requisizione delle aree, per mettere in sicurezza e bonificare il sito, ed eventualmente trovare un altro operatore per completare i lavori.
È tutta la zona, però, ad aver subito stop e rallentamenti in questi anni. Nell'altro lotto, denominato “Adriano-Marelli”, sorge finora una sola torre residenziale di quelle previste dal progetto originario. Rimangono da realizzare il parco e sono ripresi da poco i lavori per la nuova Esselunga, insieme a quelli per la nuova scuola materna e l'asilo nido. L'Assessore dovrebbe inoltre fornire rassicurazioni sulla realizzazione di una scuola media, inizialmente non prevista e che verrebbe costruita al posto di residenze la cui costruzione era stata affidata all'Aler.
Rimarrà invece da sciogliere, sicuramente, il nodo del trasporto pubblico: il prolungamento della linea tranviaria 7 da Precotto al quartiere Adriano e poi a Cascina Gobba non avrà sicuramente tempi brevi, visto che il progetto, già previsto nel Piano del Traffico Urbano, non è stato mai realizzato per mancanza di fondi.
Infine il problema dei tralicci dell'alta tensione. I cavi sono stati interrati fino al limitare di via Adriano, ma proprio da lì ripartono verso Bresso. Se completata, la residenza per anziani sarebbe stata a pochi metri dai piloni. Ora comunque i cavi disturbano col brusio continuo della corrente elettrica e coi timori di un rischio per la salute.
L'assessore De Cesaris ha individuato l'area come nuova urgenza cittadina dopo aver in gran parte risolto quella di Santa Giulia. Si attendono gli sviluppi, sperando che per il neonato quartiere questi siano solamente problemi di 'crescita'.
Claudio Urbano