Il Comune deve ad ATM almeno 150 milioni di euro. L’Azienda dei trasporti decide di rallentare i tram che deragliano comunque

Tram costretti a rallentare in centro a 15 chilometri all’ora per evitare incidenti e servizi che verranno tagliati, mentre l’attesa alle banchine, non solo delle linee di superficie, si fa sempre più lunga.Mancano almeno 150 milioni di euro: cioè il debito del Comune nei confronti di ATM.
Debito accumulato negli anni e che non costituisce una novità (ce ne siamo occupati per la prima volta giusto due anni fa e poi nella primavera del 2008).
Nell’autunno del 2007 l’Azienda dei trasporti milanese vantava un credito di 95 milioni di euro nei confronti di Palazzo Marino.
La crisi si misura nei fatti e nello scadimento del servizio. La cifra che manca ad ATM costituisce un’ipoteca pesantissima non solo sullo sviluppo futuro dell’infrastruttura di trasporto pubblico, ma anche sulla gestione ordinaria. Tanto che il 10 novembre l’azienda guidata da Elio Catania ha preso la decisione di far viaggiare i tram nel centro a 15 chilometri all’ora (per intenderci più lentamente di una bicicletta in gita domenicale) poiché i convogli più vecchi e le sedi tranviarie necessarie di ammodernamento costituiscono un rischio troppo elevato.
Piuttosto che ammodernare e fare manutenzione si sceglie la strategia della lumaca, che almeno ha il pregio di non essere onerosa per Comune e ATM, anche se è assai costosa per gli utenti.
Ma anche questo non è bastato. Infatti, ieri (11 novembre) il primo giorno dei tram tartaruga è stato inaugurato con l’ennesimo deragliamento: un tram della linea 12 è andato fuori dai binari all’inizio di corso XXII marzo, dove nei mesi scorsi si sono verificati altri incidenti.
Il Comune, che per i prossimi mesi navigherà a vista sul bilancio in attesa di capire se il Ministro Tremonti concederà una deroga al patto si stabilità, ha fatto capire di non aver risorse per saldare o solo per ridurre il debito con ATM.
B.P.