La crisi e i tagli ai comuni hanno innescato un conflitto aperto tra Governo centrale e territori

Sbaglierebbe chi leggesse queste parole inscrivendole nella mera, lunghissima ed estenuante fase precongressuale che sta agitando e consumando il PD.
Alla riunione dell'ANCI Lombardia che affrontava l'ulteriore taglio di 700/800 milioni di gettito IMU che il governo vorrebbe trattenere per sè, il Sindaco di Milano non ha usato giri di parole "Se non arriveranno risposte alle nostre richieste dobbiamo essere pronti a una mobilitazione forte, fino ad arrivare al punto di non ritorno. Se collassano i Comuni, cede l' intero Paese."
Nella polarità Comuni-Paese divenuta tesissima nella temperie della crisi economica -e soprattutto della crisi fiscale dello stato con un debito pubblico che ha superato il 130% di un PIL che continua a calare- vanno lette le affermazioni del Sindaco di Milano e quelle dell'Assessore ai servizi sociali.
Seppur differenti nei toni colgono la medesima sostanza di una divaricazione tra Stato e territori che non era stata mai tanto ampia e grave e che, come sempre accade in momenti di crisi, trova il proprio cuneo nel conflitto fiscale tra centro e periferia, tra stato centrale e comuni che negli ultimi anni sono stati costretti ad una progressione di tagli e alienazioni che se fossero stati imposti a livello centrale oggi forse non saremmo appesi allo spread e all'esito -abbastanza scontato al momento e non foriero di novità positive- delle elezioni tedesche.
Il problema delle amministrazioni locali è trasversale come la maggioranza che sostiene il governo, se le parole del Sindaco di Varese, il leghista Attilio Fontana, sono state "Adesso basta, nessuno di noi dovrebbe approvare i bilanci. Ci commissarino tutti".
In Parlamento impegnati a "fottere" Renzi o a trepidare per le vicende giudiziarie del Cavaliere, nelle città grandi e piccole a raschiare il fondo del barile per garantire assistenza, servizi, trasporti e quando anche l'ultimo goccia è stata spremuta, costretti a ritoccare le tariffe, come è stato deciso appena la scorsa settimana per gli abbonamenti dell'ATM. Un passo cui le incertezze -o meglio le quasi certezze negative- su quanto -pochissimo- dell'IMU rimarrà ai comuni, Milano è stata costretta; un aumento che, in tempo di crisi, peserà molto sulle tasche dei cittadini che se la prenderanno con un'amministrazione cittadina con le mani legate di fronte alle crescenti pretese fiscali dello stato e ad una crisi di cui non si vede al momento la fine.
Una situazione che non potrà che acuire la polarità tra centro e comuni. Scenario politologiamente molto interessante se non ci fossero di mezzo, come ha detto in modo netto quanto efficace l'Assessore Majorino, l'assistenza ad anziani e disabili, oltre agli altri servizi che garantiscono il livello di civiltà di un territorio e la qualità della vita di chi lo abita.
Beniamino Piantieri